Le agenzie per il lavoro, sempre più società di servizi per l’area People, stringono partnership con società di consulenza e provider digitali per formare sulle digital skill e fornire alle aziende profili con competenze spendibili. I casi
«Il 70% dei datori di lavoro non riesce a trovare le competenze di cui ha bisogno per ruoli di data analyst, sviluppatore software e addetto al servizio clienti a distanza», dichiara Jonas Prising, presidente e Ceo di ManpowerGroup.
«L’unico modo per affrontare questa grave carenza di talenti è attraverso partnership tra imprese, governo e sistemi di istruzione. Ecco perché siamo lieti di collaborare con aziende come Ibm che condividono la nostra missione di creare una forza lavoro più qualificata e diversificata, in modo che tutti siano in grado di beneficiare di maggiore equità e prosperità.»
In fenomeno in atto anche in Italia è quello di un allargamento del network delle agenzie per il lavoro a provider tecnologici e società di consulenza e formazione per dotare i candidati di quelle skill necessarie per entrare per la prima volta o rientrare nel mondo del lavoro.
Formazione digitale a categorie svantaggiate
Ibm SkillsBuild è un programma di formazione digitale gratuito, che aiuta gli adulti a sviluppare nuove e preziose competenze e a trovare lavoro, indipendentemente dal loro background o tipo di istruzione.
Opera in 141 Paesi, offrendo oltre 10mila corsi su cybersecurity, analisi dei dati, cloud computing e molte altre discipline tecniche, così come in competenze quali il Design Thinking. Una rete globale di 90 partner non profit aiuta poi a collegare gli studenti con le opportunità di lavoro locali. La maggior parte dei discenti inizia senza esperienza e possono essere pronti a candidarsi per alcune posizioni nell’ambito IT entro sei mesi, grazie al supporto di mentoring.
In Italia i partner del progetto sono Fondazione Human Age Institute, Junior Achievement Italia e ActionAid International Italia Onlus, che utilizzeranno il programma Ibm SkillsBuild in favore di persone svantaggiate, quali giovani adulti disoccupati, donne, minoranze e rifugiati. Quindi interviene ManpowerGroup che metterà queste persone in contatto con reali opportunità di carriera.
Experis, società del Gruppo specializzata nell’IT resourcing, fornirà una visione basata sui dati dei ruoli tecnologici che i datori di lavoro stanno cercando, sfruttando la sua esperienza nello sviluppo di talenti e nel collegare le persone a posizioni nell’ambito del cloud e delle infrastrutture, della sicurezza informatica, dell’analisi dei dati, del digital workspace e delle applicazioni aziendali. Dopo la frequenza dei corsi SkillsBuild, gli esperti ManpowerGroup offriranno valutazione, coaching e supporto personalizzato per aiutare le persone ad accedere a ruoli di crescita e a un lavoro a lungo termine.
L’obiettivo ambizioso di questa alleanza di Ibm con 30 organizzazioni non-profit in 12 Paesi, più il ponte tra formazione e impresa rappresentato da Manpower, è di aiutare 500mila persone a riqualificarsi entro la fine del 2021. A maggio già in 215.275 avevano aderito a IBM SkillsBuild nei 12 Paesi coinvolti e completato 341.000 ore di apprendimento.
ManpowerGroup, sempre in logica di ecosistema, ha Experis Academy, che collabora con un’ampia rete di clienti, scuole tecniche e università per progettare percorsi formativi dedicati a studenti che possono prevedere esperienze on the job, anche prima che di concludere il percorso accademico. In Italia vi sono 50 programmi di formazione, mille studenti iscritti all’anno, con un tasso di occupazione del 60% dopo il diploma.
Digital skill per profili economici e umanistici
Per rispondere al mismatch tra domanda e offerta, che per profili ICT sarebbe al 60% secondo le ultime rilevazioni di UnionCamere-Excelsior, Gi Group lancia le proprie DigiTech Schools, in collaborazione con QiBit, la divisione del Gruppo specializzata in ambito ICT. L’obiettivo è di creare nuove professionalità e aumentare l’employability dei giovani candidati sul mercato IT.
I percorsi di orientamento e formazione di queste scuole verranno erogati gratuitamente da remoto in aule virtuali con massimo 10/15 partecipanti e si rivolgono soprattutto a neodiplomati e neolaureati in materie umanistiche ed economiche. Durano tra le quattro e le sei settimane, al termine delle quali verranno proposti alle aziende interessate a questi profili misti.
La formazione umanistica con skill digitali è molto ambita nelle aziende che cercano figure a tutto tondo per una gestione integrata dei processi, come insegna il paradigma 4.0. Front-end e Back-end developer, Help desk, Sap, Java e Salesforce sono alcuni contenuti affrontati nei primi programmi lanciati e per il biennio 2021-2022 si attendono circa 45 corsi.
Specialisti Cloud e manager con le skill del futuro
Sap e l’agenzia per il lavoro Humana, invece, lanciano Academy4Talents per la formazione di figure specialistiche sulle soluzioni cloud di Sap (Sap Finance Cloud, Sap Sales Cloud, Sap Commerce Cloud e Sap Hana Modeling) per facilitare l’inserimento di giovani talenti selezionati, formati e certificati nelle organizzazioni dei partner Sap. L’obiettivo è che questi laureati in materie economiche e tecnico-scientifiche siano in grado di governare i processi, di ingegnerizzare le piattaforme, di analizzare i big data e inserirsi fin da subito nei processi produttivi e gestionali.
Infine, Randstad punta sui manager e le competenze per il futuro, con un percorso digitale in 16 video-lezioni, in collaborazione con la società di consulenza strategica The European House - Ambrosetti. Il progetto, sviluppato dalla divisione di Randstad HR Solutions specializzata nel Career management, Randstad RiseSmart, è pensato per aiutare i manager ad affinare e perfezionare il proprio stile di leadership, in un contesto stimolante che sfrutta la gamification.
Le prime sessioni affrontano motivazione, costruzione di un clima di fiducia, gestione del cambiamento, diffusione delle competenze. La seconda parte è dedicata al cambiamento, che riguarda tre competenze chiave del management: comunicare, decidere, negoziare. In conclusione si affronta la cultura d’impresa come acceleratore delle competenze individuali e di gruppo nell’organizzazione.