Con il Decreto MiSE pubblicato in G.U. il 14 febbraio, viene riformato lo strumento degli Accordi per l’innovazione. Verranno, quindi, velocizzate le procedure di finanziamento agevolato e l’erogazione di contributi a fondo perduto, per le imprese operanti nel settore di ricerca e sviluppo sperimentale. Grazie alle nuove disposizioni sarà più semplice accedere ai benefici finanziari.
Il Decreto ministeriale MiSE, siglato a fine dicembre ma operativo da metà febbraio, ridefinisce le procedure per la concessione ed erogazione delle agevolazioni previste dagli Accordi per l’Innovazione, uno strumento del 2017 destinato ai progetti di ricerca e sviluppo, ma novellato alla luce del PNRR.
Gli Accordi per l’Innovazione sostengono i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale di rilevante impatto tecnologico, in grado di favorire percorsi di innovazione coerenti con gli obiettivi di sviluppo fissati dall’UE, di rilevanza strategica per l’accrescimento della competitività tecnologica di settori specifici, comparti economici e ambiti territoriali.
Accordi per l’Innovazione: obiettivi e aree di intervento
Il Decreto punta alla crescita della competitività tecnologica di imprese e centri di ricerca, a livello nazionale, favorendo l’innovazione settoriale, rafforzando la presenza del Made in Italy su mercati altamente competitivi e, non da ultimo, preservando il mercato del lavoro.
Le aree di intervento sono quelle definite nel secondo Pilastro del Programma quadro di ricerca e innovazione “Orizzonte Europa” (Regolamento UE 2021/695), a sostegno del mondo della ricerca, sviluppo e innovazione.
Il beneficio copre i progetti in attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale, finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di quelli già esistenti, tramite alcune tra le tecnologie abilitanti fondamentali, KETs (l’Allegato a pag. 28).
Beneficiari e progetti degli Accordi per l’Innovazione
Possono richiedere il contributo agevolativo le imprese di qualsiasi dimensione, con almeno due bilanci approvati, che esercitino attività di ricerca, attività industriali, agroindustriali, artigiane o di servizi all’industria.
I proponenti possono presentare progetti anche in forma congiunta, con un massimo di cinque partecipanti, tra cui Organismi di ricerca. Le spese e i costi non dovranno risultare inferiori a 5 milioni di euro, e avere una durata non superiore a 36 mesi. L’avviamento del progetto dovrà essere successivo alla domanda di agevolazione, pena la non ammissibilità.
Le agevolazioni concedibili agli Accordi per l’Innovazione
Le agevolazioni sono concesse sotto forma di contributo (quindi a fondo perduto) o, eventualmente, come finanziamento agevolato (utilizzando le risorse messe a disposizione dalle amministrazioni che hanno sottoscritto l’Accordo per l’Innovazione). L’agevolazione non coprirà il totale delle spese e sono previsti dei range a seconda del numero dei richiedenti e dei costi.
Il contributo alla spesa prevede un massimo del 50% dei costi ammissibili di ricerca industriale e del 25% di quelli in sviluppo sperimentale. Per il finanziamento, il cui limite massimo è del 20% del totale dei costi ammissibili, non è richiesta la garanzia. Ha una durata compresa tra uno e otto anni e, in linea generale, ha un tasso d’interesse molto basso (il 20% di quello di riferimento UE).
Quali sono le spese ammissibili?
Le agevolazioni copriranno spese specifiche, tra cui quelle del personale dipendente (non amministrativo o commerciale), e quelle per strumenti e attrezzature, nuove, utilizzate nel periodo in cui si svolge il progetto, con regole diverse per l’ammortamento. Sono inoltre coperti i costi per le consulenze o per altri servizi utilizzati durante l’attività, comprendendo anche quello per licenze e beni intangibili.
È però fondamentale che il beneficiario si doti di un sistema di contabilità separata o una gestione che riesca a tenere distinte le transazioni ordinarie da quelle relative al progetto.
Il procedimento che autorizza gli Accordi per l’Innovazione
Dopo aver ricevuto la domanda, il Ministero verificherà la disponibilità delle risorse finanziarie, procedendo poi con l’istruttoria (amministrativa, finanziaria e tecnica).
Verranno esaminate (1) le caratteristiche tecnico-economico-finanziarie e quelle di ammissibilità del futuro beneficiario, (2) la coerenza del progetto, relativamente alle finalità dichiarate, (3) la conformità del progetto alle normative, (4) la fattibilità tecnica, la sostenibilità economico-finanziaria, la qualità tecnica e l’impatto del progetto di ricerca e sviluppo, (5) la sussistenza delle condizioni di ammissibilità del progetto e (6) la pertinenza e la congruità delle spese e dei costi previsti.
La fase finale
Dopo una valutazione positiva dei progetti, verrà definito l’Accordo per l’Innovazione tra il Ministero, i soggetti proponenti e, eventualmente, le amministrazioni pubbliche coinvolte e interessate ad apportare sostegno al progetto di ricerca e sviluppo.
Durante tutto il percorso – dalla concessine del beneficio e fino alla realizzazione finale – il Ministero procederà con un monitoraggio sulle iniziative, attraverso controlli e ispezioni, verificando che persistano le iniziali condizioni di ammissione. Solo in questo modo il beneficiario potrà continuare a goderne. In caso contrario, avverrò la restituzione immediata di quanto ricevuto.
La tempistica
Le agevolazioni - che sono, in totale, pari a un miliardo di euro, a valere sulle risorse del Piano Nazionale per gli investimenti Complementari al PNRR (PNC) - saranno concesse in due tempi diversi.
A breve, con un provvedimento direttoriale MiSE, sarà resa nota l’apertura del primo sportello, per un iniziale ammontare pari a 500 milioni di euro. Quando le risorse termineranno, si procederà con l’apertura del secondo.
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