A distanza di quasi 9 mesi dal primo, martedì 31 gennaio 2023 apre il secondo sportello dedicato agli Accordi per l’Innovazione. Lo stabilisce il Decreto direttoriale del MIMIT, emanato il 14 novembre 2022, che ha reso noti termini e modalità per presentare la domanda agevolativa.
Si punta ancora, e nuovamente, sulla crescita della competitività tecnologica di imprese e centri di ricerca, a livello nazionale, per favorire l’innovazione settoriale. Si offrono al Made in Italy una maggiore forza e presenza sui mercati altamente competitivi.
Verranno supportati i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale di rilevante impatto tecnologico. Saranno quindi favoriti percorsi di innovazione coerenti con gli obiettivi di sviluppo fissati dall’UE. Allo stesso tempo sarà rafforzato il progetto di sostegno per la produttività del Paese, con un beneficio diretto anche per l’occupazione.
Destinatari dell’agevolazione: imprese e organismi di ricerca
L’agevolazione è destinata alle imprese di qualsiasi dimensione, operative in ricerca, attività industriali, agroindustriali, artigiane o di servizi all’industria. Si può partecipare in forma singola o congiunta, raggruppando non più di cinque soggetti. Tra questi rientrano anche organismi di ricerca e imprese agricole (queste ammesse solo per specifici progetti).
Tra gli altri requisiti richiesti ci sono la regolarità costitutiva, l’iscrizione nel Registro delle Imprese, il pieno e libero esercizio dei propri diritti, l’assenza di procedure concorsuali e uno “status” sano, in assenza di liquidazione volontaria o procedure concorsuali con finalità liquidatoria. È necessario disporre di almeno due bilanci approvati, con regime di contabilità ordinaria.
Ogni soggetto può presentare una sola domanda di agevolazione, sia che concorra in forma singola che in gruppo. In questo ultimo caso, sarà necessario un contratto di rete o un’altra forma contrattuale di collaborazione – come un consorzio o un accordo di partenariato. La partnership, in tutti i casi dovrà risultare concreta, stabile e coerente con l’attività; compiti e competenze dovranno essere equamente suddivisi tra le parti.
Le risorse e i progetti negli Accordi per l’Innovazione
Le risorse, come stabilito dal “Decreto Madre”, sono, in totale, pari a un miliardo di euro, a valere sulle risorse del Piano Nazionale per gli investimenti Complementari al PNRR (PNC). Una prima tranche è stata concessa con l’apertura del primo sportello e i restanti 500 milioni sono destinati all’attuale. Una quota pari al 34% delle risorse è riservata ai progetti di ricerca e sviluppo per le regioni del Mezzogiorno.
I progetti andranno realizzati in Italia, nel settore della ricerca industriale e dello sviluppo sperimentale, per la realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi - o anche per il “notevole miglioramento” di quanto già esistente. La previsione di spesa non potrà essere inferiore a 5 milioni di euro. La tempistica sarà compresa tra i 18 e 36 mesi (con possibili proroghe). L’avviamento dovrà risultare successivo alla presentazione della domanda.
I progetti dovranno riguardare una sola delle aree di intervento di Horizon Europe - come stabilito nell’Allegato 2 del Decreto. Sono comprese tecnologie di fabbricazione, tecnologie digitali fondamentali, tecnologie abilitanti emergenti, AI e robotica, materiali avanzati, industrie circolari.
È basilare che siano sviluppate tecnologie abilitanti fondamentali (KETs, Allegato a pag. 28). Devono essere caratterizzate da un’alta intensità di conoscenza e associate a un’elevata intensità di R&S, a cicli di innovazione rapidi, a consistenti spese di investimento e a posti di lavoro altamente qualificati.
La procedura: la definizione del progetto con il MIMIT
L’Accordo per l’innovazione va, in primis, definito tra i soggetti coinvolti, ovvero il MIMIT, il proponente (o i proponenti) e le eventuali amministrazioni pubbliche interessate al cofinanziamento dell’iniziativa, attraverso risorse proprie. Si attiva una procedura negoziale tra le Parti, di seguito a una proposta da parte dell’impresa (& Co) al Ministero - con a corredo scheda tecnica, piano di sviluppo del progetto e contratto di collaborazione, nel caso di progetti congiunti.
Verificata la disponibilità delle risorse finanziarie, il MIMIT avvia le varie istruttorie (amministrativa, finanziaria e tecnica) sulla base della documentazione presentata. Saranno quindi valutate le caratteristiche tecnico-economico-finanziarie e di ammissibilità del proponente, così come la coerenza del progetto con le finalità dichiarate e con quelle richieste dalla normativa.
Saranno considerati anche altri numerosi fattori, tra cui la conformità alle Leggi, la fattibilità tecnica e la qualità del progetto, la sostenibilità economico-finanziaria e la congruità delle spese e dei costi. Di seguito a una valutazione positiva, si procederà quindi con la definizione dell’Accordo.
Contributo e finanziamento, l’agevolazione per gli Accordi per l'Innovazione
Qualora la domanda venga accolta, il beneficiario potrà quindi ricevere un contributo diretto alla spesa e, con il placet delle amministrazioni coinvolte nel progetto e sottoscrittrici dell’Accordo di innovazione, anche un finanziamento agevolato.
Il finanziamento ha una durata massima di 8 anni, con rate al 30 giugno e 31 dicembre; il tasso agevolato è pari al 20% di quello di riferimento applicato alla data di concessione; non è assistito da forme di garanzia e, pertanto, potrebbe essere richiesta la dimostrazione di adeguata capacità di rimborso.
Sono previsti dei limiti: il contributo non potrà superare il 50% dei costi ammissibili di ricerca industriale e il 25% di quelli per sviluppo sperimentale. Questo può aumentare, nel caso di progetti congiunti. Il finanziamento agevolato, invece (concedibile solo ed esclusivamente alle imprese) non potrà superare il 20% del totale dei costi ammissibili di progetto.
Spese e costi ammissibili
Le spese e i costi ammissibili, ovvero quelli per cui è richiedibile l’agevolazione, sono relativi al personale dipendente del soggetto proponente, a quello con contratto di collaborazione o titolare di specifico assegno di ricerca - sempre a condizione che risulti impiegato in attività di ricerca e di sviluppo, oggetto del progetto. Non sono considerate ammissibili, invece, le spese generiche di altro personale (amministrato, contabile e commerciale).
Rientrano tra i costi agevolabili anche quelli per strumenti e attrezzature di nuova fabbricazione, utilizzate nel periodo specifico di realizzazione del progetto di R&S. Bisognerà comunque tener conto anche della “vita utile” del bene. A seconda che sia inferiore o superiore al periodo di utilizzo, sarà necessario procedere con una attestazione del responsabile tecnico del progetto, con una valutazione del Ministero.
Ci sono poi i servizi di consulenza e gli altri servizi utilizzati per l’attività del progetto di ricerca e sviluppo. Anche questi rientrano tra le spese ammissibili, così come le licenze per i risultati di ricerca, i brevetti, il know how, le spese generali. Queste ultime sono calcolate su base forfettaria nella misura del 25% dei costi diretti ammissibili del progetto.
Un dettaglio sulle spese: nel caso in cui i progetti siano presentati congiuntamente da più soggetti, ogni proponente “di grande dimensione” dovrà sostenere almeno il 10% dei costi o, in caso diverso, almeno il 5.
Tempi e modalità per la presentazione della domanda
Lo sportello apre il 31 gennaio 2023 e la domanda andrà presentata esclusivamente per via telematica, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 18. La procedura da utilizzare è quella indicata dal Soggetto gestore, un Raggruppamento Temporaneo di Imprese che vede tra i mandatari Mediocredito Centrale e Invitalia.
Le agevolazioni verranno concesse sulla base di una valutazione negoziale ma, in tutti i casi, le domande presentate nello stesso giorno saranno considerate come pervenute nello stesso istante, senza tener conto di ora e minuto.
Se le risorse dovessero terminare, si passerà a una graduatoria di merito per stabilire la priorità di istruttoria per le domande pervenute nella stessa giornata.