L’Internet dei robot è alle porte, e, grazie a questa piattaforma, potrà crearsi una smart grid di conoscenza con la quale questi dispositivi potranno formarsi e imparare, un po’ come fanno gli esseri umani quando si agganciano ai network di settore. Questa iniziativa costituisce il primo atto di un progetto quadriennale, finanziato dall’Unione Europea, che sarà battezzato ad Eindhoven, in Olanda, nell’ambito dei servizi ospedalieri. In particolare RoboEarth è un’architettura informatica che fornisce un Cloud, ovvero un server che memorizza le conoscenze generate dagli esseri umani in formato leggibile da una macchina. Tali dati includono componenti software, mappe per la navigazione (come posizioni degli oggetti, modelli, etc), applicazioni e modelli di riconoscimento di oggetti, in modo che altri robot acquisiscano le medesime informazioni già bagaglio di altri loro “colleghi”. Il Cloud contiene anche una potente sorgente di calcolo, Rapyuta, che fornisce ai robot la possibilità di effettuare upgrade sui loro software interni e di accedere alla rete in banda larga, in modo da creare veramente l’Internet dei robot.