Di ricarica wireless di cellulari, tablet e altri gadget elettronici si parla ormai da diverso tempo. La tecnologia – il trasferimento di energia per induzione – esiste da un secolo: la inventò Nicola Tesla. Di questi giorni la questione: la ricarica wireless sarebbe più ecologica rispetto a quella a filo. Ma i dubbi non mancano. Per anni si è detto che le batterie ricaricabili avrebbero tolto migliaia di tonnellate di velenosissimi accumulatori di carica dalle discariche. Ma, in realtà, ciò non è successo perché oggi in discarica, invece delle batterie normali, ci finiscono quelle ricaricabili. I caricatori wireless di oggi forniscono l’86% della potenza di un caricatore a filo, quindi non c’è un grande aumento dei tempi di ricarica. Ma c’è un evidente problema di efficienza: se, a parità di potenza, col caricatore wireless passa l’86% della carica vuol dire che è il 14% meno efficiente di un caricatore a filo. E che quel 14% si spreca. Solitamente in calore, a giudicare dalle lamentele di chi sta sperimentando i primi gadget elettronici con ricarica wireless che hanno proprio il problema del surriscaldamento quando sono sotto carica.