Con la prossima entrata in vigore del Regolamento generale sulla protezione dei dati, è fondamentale che le aziende europee identifichino le modalità per gestire al meglio i propri dati.
Secondo Gartner, tuttavia, oltre il 50% delle aziende interessate dal nuovo regolamento non sarà pienamente conforme ai requisiti entro il 25 maggio 2018, quando sarà effettivo il GDPR.
Da dove arrivano le minacce
Non solo il GDPR sarà causa di severe sanzioni per le aziende nel caso non sia rispettato il regolamento, ma le minacce nei confronti della sicurezza IT e protezione dei dati continuano a crescere.
E’ sufficiente ricordare il recente caso del cyber attacco WannaCry, diffuso in 150 Paesi tra Asia e Europa che ha colpito diverse aziende. Un attacco così su larga scala dimostra la sempre maggiore competenza e astuzia dei cyber criminali di oggi.
In generale, sono spesso i dipendenti l’anello più debole nella catena della sicurezza IT: l’aumento del mobile e del remote working incrementa le vulnerabilità a causa di un modo di agire che mette, spesso inconsapevolmente, a rischio i dati.
Che fare?
"Mentre i dispositivi business possono offrire una prima barriera efficace, grazie a specifiche funzionalità integrate come il lettore biometrico di impronte digitali, è arrivato il momento per le aziende di valutare soluzioni che evitino l’archiviazione locale dei dati e centralizzino la gestione di autorizzazioni e l’accesso ai dati," ha dichiarato Massimo Arioli di Toshiba.
"A differenza delle soluzioni thin client, quelle zero client non installano sistema operativo, HDD o SSD e non consentono l’archiviazione dei dati sul dispositivo – e vengono quindi utilizzati come terminali mobile", ha proseguito Arioli. "Sia le funzionalità sia i dati sono resi disponibili attraverso una soluzione VDI, che elimina la minaccia di malware sul dispositivo e il furto dei dati nel caso in cui il dispositivo venga perso e rubato, evitando così che il rischio sia nelle mani dei dipendenti e contribuendo alla conformità con il GDPR.”