Con otto mesi di ritardo rispetto al piano iniziale, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto congiunto MISE e MEF che ha dato il via libera ai fondi necessari per la creazione dei centri di competenza previsti all’interno del più vasto programma Industria 4.0.
Come sottolinea il decreto si tratta “di poli di innovazione costituiti, secondo il modello di partenariato pubblico-privato, da almeno un organismo di ricerca e da una o più imprese. Il numero dei partner pubblici non può superare la misura del 50% dei partner complessivi”.
Il decreto prevede la scelta da parte delle Università delle società specializzate e dei centri di ricerca tramite bandi pubblici. A tale riguardo, sono previsti complessivamente fondi per 40 milioni.
I Competence Center dovranno essere costituiti con un contratto che oltre ai partner dovrà specificare l’attività e gli obiettivi strategici; nonché l’entità e i tempi dei conferimenti; il divieto di ripartizione degli utili; la previsione di un organo comune che agirà in rappresentanza delle imprese partner su alcune procedure come quella relativa alla internalizzazione delle attività.
Ad ogni Competence Center individuato e selezionato andranno fondi per un massimo di 7,5 milioni di euro.
Le funzioni che dovranno espletare i Competence center sono:
a) orientamento alle imprese fornendo tra l’altro una serie di strumenti necessari per la valutazione del grado di conoscenze sul mondo tecnologico ed innovativo da parte delle PMI;
b) formazione diretta alle imprese sia con corsi in aula che come supporto su casi specifici individuati dalle imprese stesse;
c) attuazione di progetti specifici di innovazione e ricerca sperimentale in stretta collaborazione con le imprese ed Industrie che ne faranno richiesta.