La filiera del Quantum Computing a livello globale comprende oggi 458 player (tra hardware e software) di cui il 78% sono imprese "quantum-native", nate con un modello di business interamente basato sulle tecnologie quantistiche.
Secondo il rapporto dell’Osservatorio Quantum Computing & Communication del Politecnico di Milano, il panorama internazionale che si sta delineando vede una convergenza di investimenti pubblici, ricerca accademica e iniziative imprenditoriali.
A livello globale, gli investimenti annunciati per il periodo tra il 2025 e il 2035 ammontano a 17,7 miliardi di dollari in fondi pubblici, con l’Europa che contribuisce per un terzo. Tuttavia, l’approccio frammentato dell’UE rischia di rallentare il progresso rispetto a competitor come Cina e Stati Uniti.
Anche l’Italia inizia a emergere, sebbene con numeri inferiori rispetto ad altri Paesi europei. Nel biennio 2023-2024, le startup italiane del settore hanno raccolto 12 milioni di euro, una cifra ancora lontana dai 255 milioni raccolti in Francia nello stesso periodo. Tuttavia, il 2024 segna un punto di svolta con l’istituzione del primo fondo italiano dedicato alle tecnologie quantistiche.
L’interesse delle aziende nelle applicazioni di Quantum Computing
Sul fronte della domanda, le tecnologie quantistiche stanno attirando l’attenzione delle grandi aziende, con il 13% delle Forbes Global 2000 impegnate in progetti sperimentali o di ricerca e sviluppo.
In Italia, dieci grandi aziende, principalmente nei settori finance, energia e aerospace, stanno esplorando applicazioni come la simulazione molecolare e la quantum key distribution (QKD). Nel 2024, Napoli ha ospitato la prima rete quantistica permanente, una dimostrazione del potenziale del Paese nel panorama internazionale.
Il settore finance guida lo sviluppo del Quantum Computing a livello globale con il 27% dei casi d’uso, seguito dall’healthcare (21%), dove il quantum promette di rivoluzionare la ricerca farmaceutica e le simulazioni biologiche. Per quanto riguarda la Quantum Communication, telecomunicazioni e IT dominano con il 32% dei progetti, concentrandosi sulla sicurezza quantistica.
Il ruolo del Pnrr per la ricerca italiana nel Quantum Computing
In Italia, i fondi del Pnrr hanno svolto un ruolo chiave nel favorire la collaborazione tra università e industria. Progetti innovativi come il primo computer quantistico criogenico italiano (24 qubit) sviluppato dall’Università Federico II di Napoli e la piattaforma fotonica dall’Università La Sapienza testimoniano l’eccellenza della ricerca italiana.
“Tuttavia è fondamentale una strategia nazionale che garantisca continuità agli investimenti e coordini le iniziative locali con quelle europee", ha sottolineato Marina Natalucci, Direttore dell’Osservatorio.
Le tecnologie quantistiche rappresentano una straordinaria opportunità per l’Italia e per l’Europa, ma coglierla richiede visione strategica, risorse adeguate e una forte sinergia tra pubblico e privato.