L’intelligenza artificiale rappresenta un’opportunità, ma anche una sfida. Pensiamo soltanto alle questioni etiche e normative poste dal suo utilizzo. Ebbene, il primo obiettivo è che l’IA non svilisca mai il capitale umano. Anzi, semmai dovrebbe valorizzarlo. Ecco perché si parla tanto di trasparenza e sostenibilità. Di fronte ad un impegno di tale portata, l’unione fa la forza. Soprattutto se si parla di adozione etica dell’IA.
Su queste basi nasce Rethic.AI. Stiamo parlando della prima rete d’imprese per l’adozione etica dell’intelligenza artificiale nel nostro Paese. A guidare la pregevole iniziativa troviamo la società di consulenza S2E, attiva nel settore della business technology.
L’iniziativa vede l’autorevole presenza del Prof. Gianfranco Basti quale Presidente dell’Ethical Board di Rethic.AI. Il Prof. Basti è una figura di riferimento nel campo della Machine Ethics.
La missione di Rethic.AI: l’adozione etica dell’IA
Se è vero che l’innovazione corre, le persone non devono restare indietro. Infatti Rethic.AI lavora per un approccio all’intelligenza artificiale che metta l’essere umano al centro. Questo significa che l’IA deve essere un alleato delle persone. Di fatto, uno strumento prezioso per potenziarne creatività, pensiero critico ed efficienza organizzativa.
Come riuscirci? Rethic.AI offre una soluzione pratica e concreta. In pratica la rete aiuta le imprese a seguire le migliori pratiche, creare sinergie e accelerare l'adozione etica dell'IA. Tutto ciò garantendo un vantaggio competitivo sostenibile e duraturo.
D’altra parte, una implementazione priva di una visione strategica e consapevole dell’IA rischia di causare gravi conseguenze reputazionali ed economiche. I pericoli più gravi sono il mancato rispetto delle normative o la perdita di fiducia da parte dei clienti.
Un tool a norma di legge
Per mezzo delle sue attività, Rethic.AI costituirà anche una importante guida a supporto del processo di compliance rispetto all'impianto normativo, ai codici di condotta e alle best practice dettate dal Regolamento UE 1689/2024 (AI Act) e dalla sua progressiva attuazione a livello nazionale.
Di conseguenza, sul sito web dedicato, gli utenti potranno trovare il tool “AI Act Risk Navigator". Questo agente conversazionale permette alle organizzazioni di ottenere una valutazione preliminare sul livello di rischio delle loro soluzioni di intelligenza artificiale, rispetto ai requisiti di conformità con l'AI Act, semplicemente conversando. Un viatico per avviare una consulenza personale consapevole circa i rischi di un’adozione non compliant.
Una guida concreta per l’adozione etica dell’IA
Attraverso il Manifesto di Rethic.AI, i membri si impegnano a seguire sette principi chiave: centralità della persona; sostenibilità e responsabilità sociale; trasparenza e compliance (alle normative emergenti); equità e non discriminazione; innovazione Made in Italy; formazione delle competenze e sicurezza e privacy dei dati.
Per raggiungere i suoi scopi, Rethic.AI sostiene attivamente la formazione. Pertanto la volontà è di istituire sempre più collaborazioni con università e centri di ricerca. L’obiettivo è sviluppare e supportare corsi e Master sull'etica dell'IA. Ne è un esempio la partnership con il primo Master sull’Etica dell’IA dell’Università degli Studi di Salerno. A coordinare l’iniziativa è proprio il Prof. Basti.
Diventare pionieri etici di Rethic.AI
In questi giorni, tra l'altro, S2E sta invitando tutte le aziende a diventare pionieri etici di Rethic.AI. Le preadesioni sono aperte fino al 29 novembre. Non ci sono limiti di dimensioni o geografia, purché vi sia un impegno condiviso verso pratiche etiche.
I pionieri etici si riuniranno in un evento di lancio. In quell’occasione, di fatto, daranno formalmente avvio al movimento per una IA sicura e trasparente.