Oggi, nelle aziende manifatturiere dobbiamo abituarci a gestire il business con una sola certezza, quella di convivere con l'incertezza. "Negli ultimi anni, a partire dalla Pandemia del 2020 sino ai più recenti conflitti in Ucraina e in Oriente, i processi di cambiamento si sono fatti eterogenei, discontinui, estremamente variabili. La globalizzazione stessa sta diventando fonte di prosperità, ma allo stesso tempo di disuguaglianza e insicurezza".
"Come si può convivere con questa incertezza? In primo luogo, si potrebbe diluire la dipendenza di un'azienda, diversificando le attività di business e tornando, dove possibile, a riportare la produzione 'in casa'. Poi, aiuterebbe molto imparare a essere resilienti. Capaci cioè di adattarsi e reagire dopo una crisi, non per tornare al punto di partenza pre-crisi, ma per trasformarsi in qualcosa di diverso, di migliore. Infine, si dovrebbe riuscire a far propri gli elementi positivi emersi durante una crisi. Negli ultimi tre anni, ad esempio, è emersa una spinta all'adozione di tecnologie avanzate e algoritmi di AI per aumentare capacità previsionali, agilità e resilienza".
Con questa premessa, la Direttrice dell'Istituto Affari Internazionali Nathalie Tocci ha aperto i lavori del SAP Innovation Day for Supply Chain di fine maggio, alla Dallara Academy di Parma. L'evento è stata l'occasione per analizzare come si possono rivoluzionare le attività di pianificazione e produzione con le più recenti innovazioni tecnologiche offerte da SAP in ambito AI al servizio delle imprese e per la gestione delle supply chain.
Nella tavola rotonda successiva, moderata da Alessandro Garnero, Direttore Editoriale Divisione Manufacturing di Tecniche Nuove Media, è nato un vivace confronto che ha coinvolto interlocutori del mondo produttivo, accademico e di SAP.
Come avvicinare software e AI al contesto produttivo reale
Secondo Riccardo Manzini, professore ordinario di Logistics & Operations, Alma Mater Studiorum Università di Bologna, esistono da tempo strumenti software e algoritmi potenti in grado di aiutare davvero le imprese a gestire intere filiere secondo le nuove regole dell'incertezza e della variabilità di mercato.
"Decisivo è però il modo in cui questi strumenti sono utilizzati. "C'è ancora molto da fare in termini di fruibilità. Bisogna avvicinare gli algoritmi e i software al contesto reale, all'applicazione, alle Operations, quindi alla produzione. Lo sviluppo di applicazioni software basate su AI deve tenere conto dei processi discreti e continui da gestire, degli oggetti, delle materie prime e dei manufatti che si devono produrre e movimentare tra la fabbrica e il magazzino".
La quantità di dati disponibili in produzione oggi è enorme. Ne possiamo raccogliere di ogni tipo, ovunque. Quali sono però i dati davvero di qualità, realmente utili per alimentare l'AI? Con quale frequenza vanno raccolti e analizzati? Quali algoritmi è opportuno sviluppare? L'indicazione del prof. Manzini è che tutto dipende sempre dal contesto applicativo e dall'obiettivo, quindi ogni valutazione deve partire da questi elementi, applicazione e obiettivo. Se, dunque, l'AI non è un concetto nuovo, ciò che è nuovo e dirompente oggi sono il modo e i dati disponibili da tutti gli interlocutori di filiera con cui alimentarla, per ottenere una reale ottimizzazione dei processi lungo la supply chain, nell'ottica di un'efficace tracciabilità di filiera.
Ottimizzare la supply chain e il Demand Planning: il caso di F.I.L.A.
Chi si trova ogni giorno, nell'era dell'incertezza e della variabilità, a gestire quantità enormi di dati lungo una supply chain globale e davvero estesa è senz'altro F.I.L.A. Stiamo parlando di una realtà con 25 brand diversi di prodotti per la scrittura, il disegno, la colorazione, la modellazione e la pittura, nel segmento Scuola e Fine Art & Crafts. Questi prodotti sono distribuiti in 150 Paesi nei cinque continenti, attraverso 33 filiali dirette e 11.300 dipendenti.
"La vocazione per eccellenza della nostra azienda è la produzione", esordisce Pamela Bosin, Group Chief IT & Projects Officer di F.I.L.A, intervenuta durante la tavola rotonda. "Abbiamo una supply chain decisamente molto estesa. Gestiamo 22 stabilimenti produttivi nel mondo, dislocati in Europa (due in Italia), Stati Uniti, America Centrale e Latina, Cina e India".
"Il nostro percorso di digitalizzazione inizia nel 2016. Perché prima di tutto avevamo bisogno di ottimizzare i flussi intercompany e, in generale, la catena di fornitura. Poi volevamo gestire meglio la previsione della domanda, ma anche ottimizzare i nostri magazzini e le scorte. Insomma, dovevamo fornire al nostro cliente finale i prodotti giusti, nel momento giusto".
Per soddisfare queste esigenze, F.I.L.A. si è affidata alle tecnologie SAP. "In 6 anni abbiamo attivato 12 società sui sistemi SAP. Da subito abbiamo riscontrato quell'ottimizzazione dei flussi intercompany che cercavamo e una migliore visibilità sui fornitori. Successivamente ci siamo focalizzati sulla previsione della domanda, selezionando il software Cloud-based SAP Integrated Business Planning (IBP) for Supply Chain. Inizialmente lo abbiamo adottato nel perimetro europeo, il nostro hub più importante e complesso, poi anche sulle altre location".
"Di questo software apprezziamo in particolare i moduli Sales & Operations e Demand Planning. Abbiamo potenziato molto la nostra strategia previsionale. Prima era basata su passaggi di file manuali ogni 3 mesi. Oggi possiamo fare previsioni della domanda informatizzate, accessibili a tutte le figure aziendali coinvolte, su base mensile. Abbiamo anche esteso SAP IBP con l'Advanced Configuration. Per la gestione del magazzino, abbiamo introdotto la suite SAP Extended Warehouse Management (EWM). Insomma, la nostra digitalizzazione continua!".
In F.I.L.A. si fanno valutazioni anche sull'adozione estesa dell'AI. "Mentre proseguiamo nella nostra roadmap stabilita per la digitalizzazione, stiamo pensando all'AI. Nei prossimi mesi, e anni, anche in F.I.L.A. ci misureremo con l'intelligenza artificiale. Ci piacerebbe applicarla soprattutto a finance e supply chain management, con un'estensione sul manufacturing per la manutenzione predittiva. Ci consideriamo però dei critical adopter. Non abbiamo fretta di integrare l'AI solo perché lo fanno tutti. Vogliamo usarla in modo esteso se e quando potrà portare un reale beneficio e solo procedendo attraverso progetti pilota per valutarne gradualmente i vantaggi. Da SAP, ci aspettiamo di essere supportati con soluzioni ready-to-use!".
Derga Consulting: come cambia il ruolo del system integrator nell'era dell'AI
Nel suo percorso di digitalizzazione a partire dalle tecnologie SAP, F.I.L.A. si è affidata al partner Derga Consulting. Il team di Derga ha affiancato il produttore nel "mettere a terra", quindi calare nel contesto reale - come suggeriva il prof. Riccardo Manzini - i sistemi SAP.
"La collaborazione con F.I.L.A. su tecnologia SAP si è concentrata su tre ambiti: Sales, Supply Chain e, successivamente, Produzione", spiega Alessandro Casartelli, Supply Chain Management Consultant di Derga Consulting.
Decisivo in una collaborazione di questo tipo è il ruolo del system integrator. "Questo ruolo va ben oltre l'installazione tecnica. Diamo costantemente supporto a 360 gradi, siamo veri e propri consulenti. A partire dai processi di un'azienda cliente, studiamo insieme al suo team le soluzioni più efficaci, calandole al meglio sui processi. Spesso siamo coinvolti nelle dinamiche interne di change management aziendale".
"Troviamo in aziende come F.I.L.A. molta propensione al cambiamento in chiave digitale e sostenibile, soprattutto quando le tecnologie che lo abilitano portano benefici tangibili nella quotidianità aziendale. E quando evidenziano reali ritorni sugli investimenti, come nel caso delle piattaforme SAP".
I benefici dell'AI lungo le filiere produttive
Supply chain estese come quella di F.I.L.A. sono ormai chiaramente troppo complesse e generano troppi dati per essere gestite in modo tradizionale. Nelle aziende bisogna prendere decisioni rapide, basandosi su informazioni accurate, accessibili e condivisibili in tempo reale.
In questo percorso, i software di Supply Chain Management, con strumenti di AI e AI generativa integrati, sono essenziali per ottimizzare la supply chain e bilanciare gli obiettivi di redditività economica con quelli di sostenibilità.
Giacomo Coppi, Head of Digital Supply Chain di SAP Italia, in chiusura dell'evento in Dallara Academy, ricorda che oggi ci sono le condizioni ottimali per utilizzare l'AI in modo esteso. L'intelligenza artificiale è una valida alleata nel rendere le filiere produttive digitali, adattive, resilienti e autonome.
Il ruolo di un partner tecnologico come SAP è introdurre l'AI in modo scalabile all'interno dei processi di business. In che modo? Come moduli "ready-to-use", integrati nelle soluzioni di Supply Chain e Business Management, favorendo lo sviluppo delle applicazioni in campo attraverso il supporto e le skill di realtà come Derga Consulting.