Per i filosofi greci il nous è l’intelletto che governa le persone e l’universo. Ora, nell’era della digitalizzazione del terzo millennio, il termine acquisisce un nuovo significato. Adesso Nous è il progetto che rinnova in profondità i servizi cloud europei.
“Nous è un progetto di ricerca finanziato dalla Commissione europea, che mira a creare un servizio di cloud europeo nel contesto dei servizi di cloud computing ad alte prestazioni ed edge computing, con l’ambizione di aprirsi anche alle tecnologie quantum – spiega Patrizio Dazzi, Direttore del Pervasive AI Laboratory e responsabile di progetto per l’Università di Pisa –. L'obiettivo principale del progetto è quello di fornire una architettura di riferimento per lo sviluppo di una piattaforma cloud-edge europea, che soddisfi le esigenze specifiche dell'economia dell'Unione Europea.”
Il tema è quanto mai decisivo per competere ad armi pari con gli altri grandi attori della scacchiera geopolitica. “L'iniziativa Nous nasce dalla necessità di affrontare la dipendenza dell'Europa da attori non europei nel mercato del cloud computing, dove attualmente il 75% è dominato da player non appartenenti all'UE, come la Cina e gli Stati Uniti. Questa dipendenza solleva preoccupazioni legittime per l'UE, le sue imprese e i suoi cittadini, poiché tali attori esterni influenzano il modo in cui l'Europa adotta e utilizza i servizi cloud.”
Il ruolo dell’Università di Pisa
All’interno di questo progetto particolarmente ambizioso, l’Università di Pisa si è ritagliata un ruolo di assoluto rilievo. “L’ateneo partecipa al progetto Nous con il Dipartimento di Informatica – prosegue Dazzi –. Più in particolare è impegnata alla realizzazione di soluzioni che permettano l’utilizzo efficiente delle risorse edge. Per poterlo fare, il nostro obiettivo è mutuare le conoscenze maturate nell’ambito dei modelli di programmazione Hpc, portandoli nella dimensione del continuum cloud-edge.”
“Inoltre, contribuiremo alla componente di intelligenza artificiale distribuita mettendo in campo tutte le competenze del Pervasive AI Lab. Lo scopo nel progetto è migliorare i processi di gestione ed ottimizzazione dell’infrastruttura di calcolo mediante tecniche di federated learning.”
Focus su cloud computing, edge e archiviazione dati
Assieme a Dazzi, per l’Università di Pisa collaboreranno al progetto anche i professori Marco Danelutto, Massimo Torquati, Gabriele Mencagli, esperti di architetture e sistemi per il calcolo parallelo e distribuito. Nous interverrà su tre degli elementi fondamentali dei servizi cloud europei: sulle componenti di calcolo, sulle componenti edge e sulle componenti di archiviazione dati.
“Nous mira a sviluppare tecnologie e infrastrutture che consentano l'erogazione di servizi cloud ad alte prestazioni – afferma Dazzi –. Come già anticipato, questo include approcci mutuati dal calcolo parallelo e ad alte prestazioni. Per quanto riguarda l’edge computing, il progetto Nous mira a sviluppare soluzioni efficienti e facilmente utilizzabili per il supporto dell'elaborazione dei dati in prossimità degli utenti finali, soprattutto spingendo sulla possibilità di utilizzare in maniera efficiente risorse di calcolo distribuite ed eterogenee.”
Cosa cambia nell’economia reale del Continente
Entriamo ora nel merito di ciò che effettivamente potrà cambiare nel mondo reale, grazie al progetto Nous. Come detto, l’obiettivo è rendere più competitiva l’economia dell’UE. “Uno degli obiettivi fondamentali del progetto Nous è garantire la sicurezza e la privacy dei dati nell'ambito dei servizi cloud europei: sviluppo di protocolli di sicurezza avanzati, l'implementazione di meccanismi di crittografia e autenticazione e l'adozione di pratiche di gestione dei dati conformi alle normative europee sulla privacy.”
I benefici promessi nell’economia reale sono molteplici, alimentati finalmente da un approccio made in Europe. “Il progetto Nous offre diverse opportunità nell'economia reale, sia per le imprese che per i cittadini dell'Unione Europea. Mira a creare un servizio di cloud europeo che promuova la sovranità digitale dell'UE. Ciò significa che le imprese e le organizzazioni europee potranno affidarsi a un'infrastruttura di cloud computing gestita e controllata localmente, riducendo la dipendenza da fornitori non europei. Ciò apre opportunità per lo sviluppo di imprese e servizi basati sul cloud all'interno dell'UE. Nous mira a fornire un accesso semplificato e conveniente ai servizi di cloud computing per le piccole e medie imprese.”
“Inoltre – aggiunge Dazzi –, è bene ricordare che il progetto Nous coinvolge un consorzio di diverse organizzazioni, tra cui molte aziende. Ciò favorisce la creazione di collaborazioni e partnership tra attori dell'industria e del mondo accademico, aprendo opportunità per la condivisione di conoscenze, lo scambio di competenze e lo sviluppo congiunto di soluzioni innovative.”
Servizi cloud sovrani e mondo industriale
A proposito di collaborazioni, Nous parte garantendo una serie di vantaggi per il mondo industriale. “Il progetto mira a sviluppare un servizio di cloud europeo all'avanguardia. Ciò significa che le imprese industriali potrebbero beneficiare di un accesso semplificato a infrastrutture di cloud computing potenti e scalabili. Questo permetterebbe loro di sfruttare al meglio le risorse di calcolo, archiviazione e networking per supportare le loro operazioni e le loro iniziative di innovazione.”
“Inoltre, il servizio di cloud europeo promosso da Nous, con il suo alto grado di interoperabilità, faciliterà l'integrazione e la collaborazione tra diverse imprese industriali. Le piattaforme e gli strumenti forniti potrebbero consentire lo scambio sicuro di dati e la collaborazione in tempo reale su progetti condivisi. Questo potrebbe favorire l'innovazione congiunta, la condivisione delle migliori pratiche e l'accelerazione dello sviluppo di nuovi prodotti e servizi.”
“Mi preme anche sottolineare che il progetto Nous pone un'enfasi particolare sulla sicurezza e sulla protezione dei dati. Ciò è cruciale per il mondo industriale, che spesso gestisce informazioni sensibili e proprietarie. L'utilizzo del servizio di cloud europeo potrebbe fornire un livello elevato di sicurezza e garantire la conformità alle normative sulla protezione dei dati, consentendo alle imprese di avere maggiore fiducia nell'utilizzo del cloud per le proprie operazioni.”
Tanta voglia di stupire
Ora che il progetto è avviato, quali saranno i prossimi passi dell’Università di Pisa per sviluppare Nous? “Adesso bisogna lavorare! Scherzi a parte – segnala Dazzi –, siamo alle fasi iniziali ma già da adesso abbiamo cominciato a dividerci i compiti tra le organizzazioni coinvolte.”
“Il nostro compito, come Università di Pisa sarà guidare alla ricognizione approfondita dello stato dell’arte in materia di calcolo efficiente all’edge e relativo all’utilizzo di tecniche di machine learning per l’ottimizzazione dei processi di gestione delle infrastrutture di calcolo cloud-edge. Successivamente dovremo contribuire alla prima versione dell’architettura di riferimento. Tanto lavoro e tanta voglia di esserci!”