Trend in crescita quello dei Green Jobs ma, al momento, scarseggiano le competenze.
Così, ecosistemi orientati alla cultura, strategia e piani ESG (Environmental, social, governance) offrono opportunità di formazione tecnica e manageriale su piattaforme digitali per rispondere a questo gap. Secondo recenti previsioni dell’Irena (l’Agenzia Internazionale per l’Energia Rinnovabile), da qui al 2030 si apriranno almeno 38 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo nel solo settore delle energie rinnovabili e 139 milioni nel settore dell’energia in generale, di cui oltre 74 milioni specifici su efficienza energetica, veicoli elettrici, sistemi di alimentazione/flessibilità e idrogeno.
Dalla Cop28 è emerso infatti che, entro il 2030, servirà un impegno globale per triplicare la potenza installata in energie rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica.
Da una analisi di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale altamente qualificato, emerge che quest’anno cresceranno del 12% le richieste di professionisti capaci di garantire una crescita sostenibile in Italia, ma il gap tra domanda e offerta resta sempre molto alto (40%).
Le figure più ricercate sono il project manager, che gestisce la commessa, pianificando le attività e facendo rispettare tempistiche, scadenze e budget nella gestione operativa; l’asset manager, che si occupa dell’adempimento degli aspetti tecnici, finanziari e amministrativi di un impianto energetico durante le fasi di sviluppo, costruzione e funzionamento. Quindi, infine, il progettista elettrico, che progetta, disegna e collauda sistemi elettrici avanzati per impianti che sfruttano fonti di energia rinnovabile.
Ibm: AI e analisi dei dati per essere green
La nuova ricerca di IBM e Morning Consult conferma il crescente divario di competenze. Il 71% dei business leader intervistati prevede che la propria azienda darà importanza a queste competenze nei processi di assunzione nei prossimi due anni. Percentuale che arriva al 95% in Italia, con 3 dirigenti italiani su 5 che applicheranno degli standard specifici di sostenibilità nei criteri di valutazione. Inoltre, la quasi totalità prevede investimenti in formazione.
Per i dirigenti italiani efficienza energetica, reporting ESG e utilizzo di energie rinnovabili sono le tre aree più importanti, mentre a livello mondiale il reporting ESG è al sesto posto.
Per aiutare le organizzazioni a creare nuove figure professionali, la piattaforma IBM SkillsBuild fornisce formazione gratuita, che collega le tecnologie digitali con l’ecologia e il cambiamento climatico. Temi come la biodiversità vengono messi in correlazione con la formazione tecnologica di AI e analisi dei dati.
La versione Open di IBM SkillsBuild offre oltre mille corsi in 20 lingue, tra cui l’italiano, su intelligenza artificiale, sicurezza informatica, analisi dei dati, cloud computing e molte altre discipline tecniche, oltre a corsi metodologici come il design thinking. La versione di IBM SkillsBuild potenziata, dedicata ai partner, può includere anche seminari, conversazioni specialistiche con coach e mentori IBM, apprendimento basato su progetti, accesso al software IBM.
Ci sono tre livelli di corsi, per ciascuno dei quali sono riconosciuti i crediti Ibm:
- I corsi introduttivi creano una base con insight storici e principi che uniscono sostenibilità e tecnologia.
- I corsi intermedi riguardano il design thinking e l’imprenditoria green.
- I corsi avanzati consentono di applicare le competenze ai temi della sostenibilità attraverso l’AI, la cybersecurity e il reporting ESG.
Questi percorsi sono alla base dell’impegno di IBM di qualificare 30 milioni di persone entro il 2030, con una particolare attenzione alle comunità più vulnerabili, grazie a partnership con organizzazioni di servizi sociali, di sviluppo economico e professionali, nonché con agenzie governative e università.I progetti di sostenibilità nel mondo sonoincentrati su soluzioni per la gestione delle risorse idriche, come parte del programma di impatto sociale globale IBM Sustainability Accelerator. L’ultimo IPCC (Intergovernmental panel on climate change) Synthesis Report ha rilevato che 3,3 miliardi di persone vivono in aree vulnerabili, che hanno subito impatti significativi causati dal cambiamento climatico.
Federmanager e Open-es insieme per certificare le competenze manageriali
Il 2024 è iniziato con l’ingresso di Federmanager in Open-es, l’alleanza di sistema tra mondo industriale, finanziario e istituzionale voluta nel 2021 da Eni, BCG e Google Cloud. Ne fanno già parte quasi 16mila aziende, di 66 settori industriali diversi in 96 Paesi al mondo. La mission è quella di supportare aziende e filiere nella transizione green, con strumenti e soluzioni concrete adatte a ogni tipo e dimensione di organizzazione. Sia attraverso i servizi della piattaforma digitale, sia con iniziative dell’ecosistema.
«Con Open-es abbiamo voluto dare vita a un ecosistema virtuoso che coinvolge dalle piccole e medie imprese alle grandi realtà industriali e finanziarie per favorire una consapevolezza diffusa sullo sviluppo sostenibile, quale elemento di competitività lungo le catene del valore, creando sinergie e opportunità per l’intero sistema imprenditoriale», commenta Costantino Chessa, Head of Procurement di Eni.
L’ingresso di Federmanager nell’alleanza indica la volontà di rafforzare le competenze ESG dei manager dei diversi settori, attraverso la creazione di percorsi formativi e la certificazione finale delle competenze acquisite.
Sarà possibile personalizzare l’offerta in base alle esigenze delle diverse filiere e monitorarne nel tempo l’efficacia. In particolare, i manager potranno accedere a una formazione mirata progettata da Federmanager, con il supporto di ESGR Società Benefit, Deloitte Climate & Sustainability Società Benefit e di Federmanager Academy. Potranno quindi conseguire la certificazione delle competenze acquisite attraverso il programma BeManager messo a punto da Federmanager, con la certificazione di RINA.
«Il protocollo sottoscritto con Eni, in rappresentanza di Open-es, è la conferma del nostro impegno nel mettere a disposizione il comune patrimonio di competenze ed esperienze per favorire l’innovazione, la crescita e il rilancio valoriale ed economico del Paese, concorrendo a rafforzare le competenze ESG dei manager d’azienda. Forti dell’expertise formativa del nostro network, ci facciamo promotori di un’accelerazione verso la sostenibilità i cui principali vettori sono manager e imprese», conclude Stefano Cuzzilla, presidente Federmanager.