In Italia, l’industria dei Cavi e Conduttori elettrici nel 2022 ha realizzato un fatturato aggregato di 6,6 miliardi di euro, di cui il 60% realizzato sui mercati esteri, attestandosi come il primo polo manifatturiero in Europa.
Nonostante il 2023 stia mostrando un rallentamento, principalmente di carattere congiunturale, facendo registrare un'inversione di tendenza del -5,6% nel periodo gennaio-agosto, le prospettive di crescita del settore sono positive.
“Il polo manifatturiero italiano è un’eccellenza internazionale con una consolidata leadership nell’innovazione tecnologica”, ha sottolineato Marcello Del Brenna, Presidente di Aice- Associazione Italiana Industrie Cavi e Conduttori Elettrici, federata Anie.
“La generazione di energia da fonti rinnovabili sempre più dominante nel mix energetico, lo sviluppo delle reti, l’elettrificazione dei consumi energetici e la digitalizzazione chiedono sistemi in cavo ad alte prestazioni, innovativi, sostenibili e sicuri”.
Il traino dell’innovazione tecnologica
I dati rilasciati emergono dal report Dati di settore dell’Industria dei Cavi e Conduttori Elettrici nato dalla collaborazione tra il Servizio Studi e l’Associazione Aice di Anie Federazione.
Lo studio presenta anche un’analisi dei bilanci delle aziende per un arco temporale di sei anni (2016-2022) periodo che consente di intravedere anche tendenze strutturali di un settore che, nonostante la pandemia e le difficoltà del contesto competitivo, ha visto un importante rafforzamento del tessuto produttivo in Italia.
Parallelamente, gli scenari per l’industria manifatturiera diffusi nel mese di novembre dall’Ufficio Studi di Intesa Sanpaolo e Prometeia indicano che i settori dell’elettrotecnica e dell’elettronica, tra cui quello dei cavi, guideranno la crescita dell’industria manifatturiera italiana nel biennio 2024-2025.
La domanda resta, dunque, favorevole nel medio periodo, spinta dagli investimenti nella transizione energetica e in quella digitale, driver della crescita mondiale nei prossimi anni.