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Forward Factory Backstage. La Digitalizzazione da sola non basta: conversazione con Francesco Ferri, AD di GELLIFY

“Forward Factory Backstage” è l’editoriale che racconta il dietro le quinte dell'acceleratore digital manufacturing della Rete Nazionale Acceleratori CDP, nato dall’iniziativa di CDP Venture Capital e GELLIFY.

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Vittoria Lugli

Autore: Riccardo Malmesi 

Nelle condizioni di incertezza in cui si è trovata l’economia globale negli ultimi anni, sul fronte geopolitico, sanitario e di supply chain, l’industria manifatturiera italiana si è dimostrata resiliente e ha continuato a crescere. Si tratta di un settore strategico, fondamentale per il sistema Paese e in grado di competere sul mercato globale, spesso con risultati eccellenti. Non sorprende quindi che sia un settore in costante evoluzione e alla ricerca di soluzioni tecnologiche e strategie di crescita innovative, in grado di supportare nuovi modelli di business e promuovere un’industrializzazione sostenibile. 

In questo contesto si muove Forward Factory, programma di accelerazione per startup innovative nel manifatturiero della Rete Nazionale Acceleratori CDP, gestito da GELLIFY, che vanta un solido network di partner e investitori che contribuiscono a creare un ecosistema di innovazione unico nel suo genere. 

Per acquisire insight strategici sui trend del settore e sulle più trasversali trasformazioni in atto nella nostra economia, abbiamo intervistato Francesco Ferri, Amministratore Delegato di GELLIFY

Cosa ti aspetti dal futuro dell’industria manifatturiera? 

Francesco Ferri, Amministratore Delegato di GELLIFY

La digitalizzazione è ormai diventata una realtà assodata nel settore. Negli ultimi anni, in particolare, il focus è stato sulla sensorizzazione e sull’interconnessione dei macchinari nell’ambito dell’Internet of Things (IoT), sull’utilizzo di strumenti di Industrial Analytics per ottimizzare le operazioni e minimizzare gli sprechi, sull’impiego di robotica e intelligenza artificiale (AI) per rendere ancora più efficaci i processi produttivi. La digitalizzazione offre molte opportunità: un recente studio condotto da McKinsey ha verificato che le realtà che vi hanno investito hanno riportato benefici importanti e molto concreti, quali il miglioramento della produttività del lavoro tra il 15% e il 30%, la riduzione dal 30% al 50% dei tempi di inattività, e la diminuzione dei costi derivanti dal controllo qualità tra il 10% e il 20%. 

Inoltre, la trasformazione digitale permette alle aziende di rispondere con maggiore velocità alle mutazioni del mercato, ad esempio gestendo in maniera più flessibile la domanda, anche grazie alla crescente integrazione lungo l’intera supply chain, o velocizzando le fasi di go-to-market. Tuttavia, è importante capire che la digitalizzazione da sola non basta per essere davvero pronti per il futuro. 

Cos’altro serve? 

Per rimanere rilevanti e competere in maniera efficace, è opportuno che le aziende manifatturiere adottino un approccio che consenta di offrire un reale valore aggiunto al cliente, andando oltre l’Industria 4.0. Un punto di vista più ampio, la cui acquisizione passa anche da una trasformazione della cultura aziendale, su cui costruire nuovi modelli di business. In particolare, un trend fondamentale è quello della servitizzazione, che sta modificando radicalmente l’assetto economico mondiale e che offre opportunità enormi alle aziende che riescono ad abbracciarla. 

Mentre la digitalizzazione consente soprattutto di intervenire sui costi, contenendo le spese, la servitizzazione può portare a una crescita del fatturato, svelando nuove opportunità. Invece di vendere semplicemente il prodotto fisico, infatti, con la servitizzazione si possono offrire ai clienti soluzione complete, che includano ad esempio servizi correlati come la manutenzione predittiva o l’assistenza basata su AI. 

Quando si parla di servitizzazione, ci sono delle evidenti implicazioni sul fronte del paradigma di acquisto e pagamento. 

Sì. C’è un interesse crescente nei confronti di servizi, con clienti che nei prossimi dieci anni saranno sempre più orientati verso contratti con modalità “pay as you go” o “payment by result”, ovvero che prevedano il pagamento per l’effettiva performance dei macchinari, che rimangono però di proprietà del fornitore. Un sistema simile, oltre a intensificare il rapporto con i clienti e a consentire una crescente personalizzazione dei servizi offerti, crea incentivi importanti in termini di sostenibilità (altro tema fondamentale per il settore nel prossimo futuro), poiché sarà interesse del fornitore assicurarsi che il prodotto duri nel tempo e che sia facilmente riutilizzabile e riciclabile. Quindi dal processo di servitizzazione derivano benefici non solo economici, ma anche ambientali. 

Tornando sul tema della trasformazione della cultura organizzativa, precedentemente menzionato: quali caratteristiche deve avere la cultura di un’azienda perché questa possa cogliere appieno i benefici derivanti dalla servitizzazione? 

Soprattutto all’inizio del loro percorso, le aziende dovranno accettare il fallimento come parte inevitabile del processo di sperimentazione, e accoglierlo come momento prezioso di apprendimento. 

Sperimentare vorrà dire anche provare nuovi modelli di business, con tutto ciò che ne consegue in termini di ri-organizzazione delle risorse. Il supporto dei leader aziendali sarà necessario, ma tra le diverse opzioni potrà esserci, ad esempio, anche la creazione di nuove business unit con figure eterogenee, con competenze ed esperienze diverse; o, ancora, spin-off aziendali autonomi anche in termini di budget, per impostare percorsi di servitizzazione. 

Potresti presentare ai nostri lettori un case study che faccia da esempio? 

Certo. Un ottimo esempio in fatto di digitalizzazione e servitizzazione è il percorso intrapreso da Poggipolini, PMI innovativa italiana leader nella progettazione, ingegnerizzazione e produzione di componenti di fissaggio per i settori Aerospaziale, Automotive e Motorsport. 

GELLIFY ha collaborato con Poggipolini per sviluppare soluzioni innovative che potessero rispondere alle nuove esigenze di mercato. È nato così il progetto di venture building Sens-In, una start-up innovativa per sviluppare fissaggi intelligenti in grado di comunicare dati in tempo reale. Grazie a Sens-In, ogni vite si trasforma in un dispositivo intelligente. Una risorsa preziosa per monitorare lo stato di salute di intere strutture, talmente disruptive da stimolare Poggipolini a coniare una nuova espressione: Internet of Fasteners (IoF). 

Questo è sintomatico di quanto, grazie agli strumenti offerti dalla digitalizzazione, i singoli componenti oggi possano andare ben oltre la loro componente fisica e offrire al cliente un valore ancora maggiore, sotto forma di dati preziosi per ottimizzare le risorse e prendere decisioni chiave per raggiungere obiettivi di produttività e sostenibilità. 

Come vedi il futuro della manifattura italiana? 

L’ambito manifatturiero ha dimostrato grande resilienza negli ultimi anni, addirittura registrando nel 2022 un risultato di crescita superiore a quelli del periodo pre-Covid. 

Il settore oggi rappresenta circa il 20% del PIL italiano, ma, volendo essere ambiziosi, la nostra potrebbe diventare la prima economia manifatturiera in Europa. A patto, ovviamente, che questo risultato venga raggiunto con una crescita sostenibile, che accolga in pieno le sfide del mercato tramite investimenti mirati che vadano verso le nuove frontiere del manifatturiero: servitizzazione e transizione ecologica. 

Mi piace sempre ricordare quello che ha detto John Chambers, ex CEO di Cisco, all’ultimo PlugAndPlay in Silicon Valley: “Disrupt, or you’ll be disrupted”

DIETRO LE QUINTE DEL PROGETTO                 

“Forward Factory Backstage” racconta “dall’”interno” l’esperienza degli attori rilevanti del programma dell’acceleratore digital manufacturing della Rete Nazionale Acceleratori CDP, dando voce alle corporate e alle startup che hanno intrapreso il percorso del primo batch nel 2022. 

Siete curiosi di saperne di più? Seguite l’editoriale Forward Factory Backstage

Forward Factory Backstage. La Digitalizzazione da sola non basta: conversazione con Francesco Ferri, AD di GELLIFY - Ultima modifica: 2023-09-11T16:18:58+02:00 da Vittoria Lugli