Autore: Beatrice Argento
In un mondo mediaticamente sempre più affollato e rumoroso, impostare strategie efficaci di comunicazione che permettano di raggiungere il proprio pubblico e sviluppare una corretta immagine di sé, o della propria azienda, riveste un’importanza fondamentale.
Nel caso di Forward Factory, il progetto diventa ancora più ambizioso, perché l’acceleratore porta con sé delle peculiarità che interagiscono, necessariamente, con le sue modalità di comunicazione. Innanzitutto, perché il settore di riferimento, quello del digital manufacturing, è un mondo complesso, in continua evoluzione e molto specializzato.
La missione di Forward Factory, inoltre, è molto specifica: individuare e sostenere la crescita delle realtà più disruptive del settore, che possano contribuire a plasmare il futuro del digital manufacturing.
Come strutturare allora, da questi presupposti, un piano di comunicazione strategico ed efficace?
Ne abbiamo parlato con Annachiara Meschi, Purple Ecosystem Strategist di Forward Factory, per approfondire le sfide, i successi e i risultati raggiunti nei primi due anni di vita dell’acceleratore.
Quali sono le principali sfide nella comunicazione dell’acceleratore?
Il mondo dell’innovazione, anche in Italia, sta diventando sempre più ricco e complesso. Una delle sfide principali è pertanto raggiungere in modo efficace ed efficiente il nostro target di riferimento: la startup italiana o internazionale che offre innovazioni digitali in ambito manifatturiero.
La difficoltà, soprattutto all’inizio, era far trasparire verso le startup il reale valore aggiunto del programma. In questo, avere al nostro fianco delle aziende partner di rilievo è stato ed è fondamentale, non solo perché ci aiutano a creare strategie di innovazione, dando anche alle startup il senso delle possibilità concrete esistenti all’interno dell’ecosistema, ma anche perché sono un solido aiuto nella disseminazione di contenuti.
Come avete sviluppato una strategia di comunicazione che arrivasse al cuore delle startup innovative?
Abbiamo focalizzato la nostra strategia su contenuti informativi rilevanti, che facessero emergere soprattutto le diverse esperienze vissute durante la prima edizione dell’acceleratore.
L’abbiamo fatto, ad esempio, portando testimonianze dirette delle startup del primo batch, ma anche delle key people interne al team di Forward Factory e delle corporate che hanno collaborato con noi.
L’aspetto cruciale è stato, secondo noi, il racconto da vicino di tutto ciò che riguarda il programma, dai contenuti, alle startup, così come l’esposizione del team con quotes e tips, che aumentano probabilmente il legame emotivo verso il programma. Il nome “Forward Factory Backstage” riflette proprio questo concetto: far vedere chi è dietro all’acceleratore e cosa fa, cercando di avvicinarci il più possibile al target.
Quali sono stati gli elementi vincenti per comunicare gli step principali, ad esempio la call for startup?
Si deve innanzitutto partire da un posizionamento chiaro dell’acceleratore, per valorizzarne i vantaggi distintivi e far capire subito ai founder perché candidare il proprio progetto ad entrare nel programma.
Ma la strategia per noi vincente è stata la dissemination della call for startup non solo attraverso i nostri canali proprietari, ma anche mediante la rete di partner: dal mondo accademico alle associazioni industriali, dai competence center ai centri tecnologici. La gestione di questa rete ha richiesto attività specifiche di orchestrazione, per generare una cassa di risonanza per FORWARD FACTORY.
Solo potendo contare su un network solido e strutturato possiamo essere in grado di generare interesse nei confronti del programma e attirare le startup più promettenti del settore del digital manufacturing.
Quali canali di comunicazione ritenete più efficaci per raggiungere le aziende e i professionisti interessati al digital manufacturing?
Quando parliamo di manufacturing dobbiamo considerare che ci sono social network più o meno performanti; noi abbiamo individuato in LinkedIn il nostro canale principale, perché abbiamo sperimentato che ci permette di ottenere un buon engagement con l’intero ecosistema manifatturiero.
In altri casi, come Twitter o Instagram, l’engagement può essere minore, ma è bene comunque presidiare questi spazi comunicativi, con obiettivi magari diversi, più legati all’awareness.
È stato fondamentale anche individuare canali specializzati. Nel nostro caso, abbiamo creato una relazione di Media Partnership con Tecniche Nuove, che ci ha offerto la straordinaria possibilità di raccontare il dietro le quinte dell’acceleratore attraverso un editoriale periodico, uno strumento flessibile che continua ad evolvere insieme all’acceleratore.
Infine, far parte della Rete Nazionale Acceleratori è, di per sé, una cassa di risonanza importante: Forward Factory nasce facendo già parte di un network, e questo aiuta sia nel comunicare autorevolezza che nell’avvicinarsi a realtà potenzialmente interessanti.
A quando la prossima la fase di scouting e riapertura della call for startup di Forward Factory?
Al momento siamo nel pieno del programma di accelerazione. Il Demo Day di questa seconda edizione è previsto per dicembre: prevediamo dunque di riaprire le candidature per il prossimo anno nel corso dell’ultimo quarter del 2023.
Per sapere esattamente quando, vi consiglio di seguire Forward Factory. Naturalmente, sui nostri canali digitali, LinkedIN in particolare!
DIETRO LE QUINTE DEL PROGETTO
“Forward Factory Backstage” racconta “dall’”interno” l’esperienza degli attori rilevanti del programma dell’acceleratore digital manufacturing della Rete Nazionale Acceleratori CDP, dando voce alle corporate e alle startup che hanno intrapreso il percorso del primo batch nel 2022.
Siete curiosi di saperne di più? Seguite l’editoriale Forward Factory Backstage!