Grazie a fatturati in crescita e portafogli ordini soddisfacenti, l’industria manifatturiera si conferma un pilastro per il tessuto produttivo italiano. Anche in tempi di caro energia e inflazione. A dare la buona notizia ci ha pensato l’Osservatorio Mecspe in occasione dell'evento inagurale di Mecspe 2023.
Anche il futuro sembra sorridere. Ben 8 imprenditori su 10 prevedono di chiudere il 2023 con un fatturato in aumento o stabile, potendo contare su una previsione di crescita del mercato nei prossimi tre anni.
Si tratta di imprese che continuano a puntare sulla crescita (68% lo farà nei prossimi due anni), in termini di aumento dimensionale oppure ampliando la produzione in nuovi settori. Altrettanto decisivi suonano i programmi di internazionalizzazione. Oltre un quarto sta anche valutando entro i prossimi due anni operazioni di mergers & acquisitions.
"L’Italia cresce, se cresce l’industria manifatturiera", ha rimarcato Antonio Bruzzone, direttore generale di BolognaFiere. "L’Emilia-Romagna, in particolare, è la terra in cui questa filiera eccelle per tassi di export e occupazione".
L'industra manifatturiera ha un cuore verde
In questo contesto non bisogna trascurare l’impatto che già sta avendo sull’industria manifatturiera la mobilità sostenibile. Un tema importante tanto da essere il cuore mostra di Mecspe 2023, dal titolo “Transizione energetica e mobilità del futuro”.
Qual è il giudizio delle imprese manifatturiere su questo tema? Lo stop della produzione di motori termici a partire dal 2035, con una eventuale deroga a quelle alimentate con gli e-fuel, è giudicato negativamente dal 57% degli imprenditori. Percentuale che cresce fino al 64% se si considerano le aziende che operano principalmente per il settore automotive. Questa scelta, infatti, privilegerà i produttori esteri, richiederà sforzi importanti e continui sul fronte della dell’attività di ricerca e sviluppo e comporterà una conversione delle linee produttive con costi elevati.
Gli imprenditori hanno quindi bisogno di una guida che mostri loro come poter cogliere e sfruttare le opportunità di questa rivoluzione. Ed è per questo che Mecspe 2023 punta i riflettori sulle soluzioni e le tecnologie per la mobilità del futuro, valorizzando non solo l’elettrico ma anche l’idrogeno, i biocarburanti, ecc.
"L’apertura ai cosiddetti e-fuel non è una soluzione soddisfacente e l’industria italiana insiste per una vera neutralità tecnologica che ad esempio comprenda anche i bio carburanti. Mentre prosegue il nostro confronto con l’Unione Europea, è però importante accelerare sugli investimenti per la transizione all’elettrico, considerato anche che alcune aziende automobilistiche già da tempo lo stanno facendo", ha dichiarato Maurizio Marchesini, vice presidente di Confindustria per le filiere e le medie imprese.
Trasformazione digitale: è il momento di accelerare
Pensando al futuro, cosa devono fare le imprese? Le aziende manifatturiere devono spingere l’acceleratore verso un percorso di trasformazione digitale. Un primo passo è stato già fatto, dato che a oggi quasi 7 aziende su 10 dichiarano di aver avuto nell’ultimo anno (mediamente o molto/abbastanza) una crescita digitale, ma bisogna continuare a investire.
Per un “salto” di questa portata servono competenze adeguate e su questo le nostre imprese si dividono: da un lato chi ha già formato o assunto personale con formazione adeguata a fare fronte alla trasformazione 4.0 (59%) e dall’altro chi ritiene di non essere ancora pronto (27%).
Ed è proprio sulla formazione che i Competence Center possono fornire un supporto prezioso per la crescita del comparto, anche se ad oggi sono ancora poco sfruttati dalle imprese (solo dal 7%).
“Dai dati si evince come per le imprese sia ormai fondamentale avviare percorsi di trasformazione digitale, in ottica di trasferimento tecnologico e miglioramento delle competenze – ha onfermato Stefano Cattorini, Direttore Generale Bi-Rex –. I Competence Center hanno un ruolo fondamentale in questo contesto".
Nuove competenze? Pronti gli incentivi
Di cosa hanno bisogno gli imprenditori per migliorare i processi di digitalizzazione e il loro livello di competenze? Di risorse e incentivi. Su questo un aiuto arriva dal Piano Nazionale Transizione 4.0 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, che prevede crediti d'imposta per stimolare investimenti in beni strumentali, in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, anche nell’ambito green, e in formazione 4.0.
I primi risultati già si vedono: oltre la metà degli imprenditori (53%) dichiara di averne già usufruito e quasi 2 su 10 contano di farlo entro il 2023. Guardando all’anno in corso, quasi 4 su 10 pensano di richiedere incentivi per l’acquisto di beni strumentali utili alla trasformazione digitale e il 31% per la formazione 4.0; quasi un terzo, al contrario, non vuole usufruirne.
"Per essere più competitive, le imprese devono continuare a investire sulla trasformazione digitale e sulla formazione e oggi hanno a disposizione importanti strumenti come le agevolazioni fiscali del Piano Nazionale Transizione 4.0. Risorse che devono, però, essere indirizzate nel modo corretto per ottenere benefici reali", ha sottolineato Ivo Nardella, Presidente Senaf, Gruppo editoriale Tecniche Nuove.
"L’obiettivo della 21° edizione di Mecspe, con le sue 2.000 aziende espositrici e le 20 iniziative speciali", ha aggiunto Nardella, "è proprio quello di aiutare gli imprenditori a individuare le soluzioni più innovative sia per trasformare le aziende sia per formare i talenti".