Conoscere i metodi di valutazione dell’impatto sociale è diventato imprescindibile. Lo è per i progetti che intendono avvalersi dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e di quelli legati alla programmazione EU 21-27, che da regolamento devono esplicitare le intenzioni di impatto atteso e prevedere valutazioni di impatto sociale.
Lo è per piccole e medie imprese che, secondo le nuove direttive della Commissione europea, dal 2026 dovranno produrre una rendicontazione non finanziaria, il cosiddetto Bilancio Sociale, oggi imposto solo ad alcuni enti del Terzo Settore.
Cosa significa misurare e valutare l’impatto sociale? "Significa esaminare i cambiamenti sociali prodotti dalla propria azienda o progetto attraverso parametri misurabili, rilevanti e coerenti con gli obiettivi prefissati", spiega Paolo Biancone, direttore del corso.
L'offerta formativa di UniTo
Il Dipartimento di Management dell’Università di Torino offre il Corso Universitario di Aggiornamento Professionale (CUAP) sulla Valutazione d'impatto sociale dal 2019. Oggi è arrivato alla sua quarta edizione. Le iscrizioni sono aperte fino al 13 gennaio. Il corso online di 125 ore partirà il 6 febbraio 2023 in diretta.
Gli scenari di applicazione
L’esigenza impellente è l’utilizzo dei fondi del PNRR, che prevedono per regolamento già in fase progettuale, la definizione di obiettivi e modalità di misurazione dell’impatto sociale. Una strategia che apre la strada alla sconfitta del greenwashing e del social washing».
La misurazione dell’impatto sociale, inoltre, è alla base della redazione del Bilancio Sociale, attualmente obbligatorio per:
- gli enti del Terzo settore con entrate superiori a 1 milione di euro,
- le Imprese Sociali,
- i gruppi di Imprese Sociali,
- i Centri di Servizio per il volontariato.
L’Unione Europea ha già esteso l’obbligatorietà alle grandi imprese e sta spingendo a un ampliamento, che coinvolgerà le Pmi dal 2026.
A questo si aggiunge l’impact investing (investimento a impatto sociale) ovvero investimenti di organizzazioni, compagnie e fondi ideati con il fine di generare un impatto sociale, ambientale o culturale positivo e misurabile. Al contempo questi investimenti devono generare un ritorno finanziario per gli investitori, calcolato con la metrica dello SROI (Social Return On Investment).
La struttura del corso
Per questo il corso presta particolare attenzione ai processi per progetti legati al PNRR e alla redazione del Bilancio Sociale. Il completamento del CUAP e il superamento delle prove finali consentono di ottenere la certificazione come Valutatore d'impatto gestito da CEPAS, Organismo di Certificazione internazionale.
"Dal 2019 a oggi abbiamo formato 210 persone, oggi valutatori di impatto sociale. Abbiamo iniziato con un corso esclusivamente in presenza, diventato poi online a causa della pandemia. L’esperienza pandemica ha di fatto ampliato i nostri confini perché dal 2020 abbiamo discenti da tutta Italia", dichiara ancora Biancone.
I punti di forza della proposta formativa sono il rapido passaggio dalla teoria alla pratica e l’eterogeneità dei gruppi. "Alcuni partecipanti che si sono incontrati nei project work hanno successivamente portato avanti collaborazioni su progetti di interesse comune» conclude il direttore del CUAP.