In uno scenario che annuncia una rivoluzione del mercato – con l’avvento di Industria 5.0, per una produzione sostenibile e umano centrica - i processi produttivi dovranno assumere connotati diversi, senza mai sottovalutare l’aspetto infortunistico.
In realtà sono le stesse normative che, da anni, contribuiscono alla tutela del lavoratore. È giunto però il momento di superare l’aspetto prettamente sanzionatorio, derivante dalla legge: il fenomeno infortunistico e tecnopatico, assieme al miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza dei lavoratori, vanno affrontati in maniera innovativa e proattiva.
Da questa esigenza nasce il BIT (Bando Innovazione Tecnologica): in collaborazione con Artes 4.0 – rete ad alta specializzazione nell’ambito delle aree della robotica avanzata e delle tecnologie digitali abilitanti definite dal Piano Nazionale Industria 4.0 – l’Inail ha emanato il bando () per finanziare progetti innovativi finalizzati alla tutela dei lavoratori. Dunque, innovazione e antropocentrismo: il percorso verso Industria 5.0 sembra sempre più delineato.
Partecipare al bando BIT: quali requisiti?
Le agevolazioni previste dal bando sono destinate a micro, piccole, medie e grandi imprese, nonché a start up. Ogni soggetto potrà presentare una sola proposta progettuale, in forma singola o attraverso un partenariato (come una ATS, una ATI o un’altra scelta contrattuale).
Sono previsti requisiti specifici, tra cui la stabile organizzazione sul territorio italiano; come per ogni bando pubblico, il richiedente dovrà dimostrare la regolare costituzione e l’iscrizione alla CCIAA competente, l’esercizio dei pieni diritti e l’assenza di cause ostative o procedure concorsuali.
È, inoltre, vietata la partecipazione ai soggetti giuridici che non abbiano rimborsato aiuti già ricevuti, e a quelli non in regola con gli obblighi contributivi o con le normative sulla sicurezza del lavoro. Non sono mai finanziate due volte le medesime spese: pertanto, qualora il richiedente avesse già usufruito in passato di altre erogazioni pubbliche, non potrà presentare domanda.
Infine, non sono ammesse le imprese in “difficoltà”, come definito dal Regolamento europeo 651/2014 e quelle destinatarie di sanzioni interdittive (art. 9 D.Lgs. 231/2001). Allo stesso modo, legali rappresentanti e soci non dovranno risultare condannati (in maniera definitiva) per reati specifici.
Bando BIT, le caratteristiche dei progetti
Le imprese dovranno presentare un progetto con un piano di intervento concreto (riportando il dettaglio di investimenti, costi e tempi) e una chiara esposizione dei possibili benefici che verranno apportati, grazie all’innovazione progettuale – con riferimento alla prevenzione e al contrasto degli infortuni e delle malattie professionali, in ambito lavorativo.
Il bando richiede che il progetto presenti un livello di maturità tecnologica (Technology Readiness Level) medio elevato, compreso tra TRL 5 e TRL 8, con il coinvolgimento del Centro di Competenza Artes 4.0 nelle attività di ricerca contrattuale, consulenza tecnologica e supporto (per almeno il 20% delle spese sostenute).
I progetti che apporteranno anche miglioramenti green e digital - in termini di transizione ecologica e sostenibilità ambientale, riduzione dell’inquinamento, riduzione di inefficienze, sprechi e costi, qualità dei processi e dei prodotti – verranno valutati in maniera positiva, con un quid pluris rispetto agli altri.
Categorie di aiuti ed aree tematiche
Per poter essere ammessi al finanziamento, i progetti dovranno rientrare in una specifica categoria, come riportato dal Regolamento 651/2014. In particolare, il bando si riferisce a finanziamenti per progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale (art. 25 del Regolamento), innovazione a favore delle pmi (art. 28) e innovazione dei processi e dell’organizzazione (art. 29).
Sono poi previste delle aree tematiche entro le quali i progetti dovranno collocarsi, restando coerenti alla materia. In particolare, si tratta di:
- robotica e macchine collaborative;
- intelligenza artificiale;
- sistemi di controllo model-based per sistemi multivariabili;
- tecnologie per l’ottimizzazione real-time di processo;
- applicazioni e tecnologie per archiviazione ed elaborazione di dati;
- infrastrutture software di base;
- tecnologie per la cyber-security;
- realtà aumentata e virtuale e sistemi di telepresenza multisensoriale;
- tecnologie robotiche e di realtà aumentata e di sistemi di sensori per la manutenzione predittiva e training;
- sensori realizzabili con diverse tecnologie;
- sviluppo e caratterizzazione materiali avanzati;
- digitalizzazione e robotizzazione di processi;
- tecnologie, reti e sistemi e comunicazione, wireless e wired.
Le misure agevolative dei progetti BIT
Le risorse disponibili per il bando BIT ammontano a 2 milioni di euro, e il beneficio assume la forma di contributo, per un importo massimo di 140mila euro a progetto. L’agevolazione copre fino al 50% dei costi e delle spese, con una percentuale che varia a seconda della tipologia di progetto presentato.
Per i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale, l’aiuto economico è ammesso fino al 50% dei costi in ricerca industriale e fino al 25% per quelli in sviluppo sperimentale. Tra le spese ammissibili rientrano i costi di personale, la strumentazione e le attrezzature, i servizi di consulenza, i beni immateriali e alcune spese generali.
Per i progetti di innovazione a favore delle pmi, l’agevolazione copre fino al 50% dei costi per l’ottenimento, la convalida e la difesa di brevetti e altri beni immateriali; fino al 50% delle spese per il personale altamente qualificato, per i servizi di consulenza e di sostegno all'innovazione.
Nel caso di progetti per innovazione dei processi e dell’organizzazione, il beneficio si ferma al 15% dei costi, nel caso di grandi imprese, e sale al 50% per le PMI. Potranno essere ammesse le spese per il personale, per la strumentazione e le attrezzature utilizzate nel periodo di tempo specifico; sono computati i costi per i servizi di consulenza e i beni immateriali, i costi dei materiali e delle forniture, alcune spese generali.
Tempistica e procedure valutative
C’è tempo fino al 16 gennaio 2023 per trasmettere la domanda, esclusivamente per via telematica sulla piattaforma dedicata alla misura. La valutazione verterà su una verifica di ammissibilità delle domande – con l’analisi di tutte le documentazioni richieste – e sugli aspetti di merito, con riguardo alla parte tecnico scientifica del progetto.
I criteri di valutazione sono riportati nel Bando, con specifica premialità per le pmi. In base al punteggio, attribuito secondo il merito, si entrerà in graduatoria per l’assegnazione del contributo. Seguirà, poi, una fase di negoziazione tra l’impresa beneficiaria e Artes 4.0, con possibili integrazioni o modifiche dei progetti.
Infine, ci sarà l’avvio formale, con il monitoraggio attivo da parte dell’Associazione, e una verifica finale. Per l’erogazione del contributo, il beneficiario potrà richiedere la somma o in una unica soluzione al termine del progetto o dopo un SAL intermedio; in taluni casi è prevista anche una erogazione in anticipo.