Le imprese dotate di certificazione accreditata per la sicurezza delle informazioni sono più sicure e meno esposte ad attacchi informatici rispetto a quelle non certificate.
È quanto emerge dall’Osservatorio Accredia “Cybersecurity e protezione dei dati: il ruolo della certificazione accreditata”, realizzato insieme al Cybersecurity National Lab del Cini, nell’ambito dell’Osservatorio congiunto “Cybersecurity e certificazione”.
Oggi in Italia sono 3.500 le aziende con certificazione Iso/Iec 27001, con una crescita del 21% in 12 mesi.
Due analisi per valutare contributo e benefici
Dalla prima analisi, che ha coinvolto alcune grandi aziende italiane, tra cui Poste italiane e Gruppo Bcc Iccrea, certificate per la sicurezza delle informazioni Uni Iso/Iec 27001, è emerso come lo sforzo di adeguare l’organizzazione alla certificazione abbia prodotto, nel medio e lungo periodo, un miglioramento profondo dei processi aziendali (omogeneizzazione, monitoraggio, valutazione delle prestazioni, auditing, etc.) e una crescita della cultura della sicurezza, con benefici duraturi e non limitati alla migliore gestione del rischio informatico.
La seconda analisi ha esaminato due campioni di organizzazioni pubbliche e private italiane, uno dotato di certificazione per la sicurezza delle informazioni Iso/Iec 27001 e l’altro di sola certificazione per la qualità Uni Iso 9001.
Da queste analisi è emerso che le aziende certificate Iso/Iec 27001 sono meno esposte al rischio di attacchi rispetto a quelle con sola certificazione Iso 9001: delle 1.207 vulnerabilità sui servizi web riscontrate, 524 erano nel primo campione (43%) e 683 nel secondo (57%).
La certificazione accreditata per aumentare il livello di cybersicurezza
L’Osservatorio ha evidenziato come uno degli strumenti a disposizione di Imprese e Istituzioni, per garantire un’adeguata sicurezza informatica, è la certificazione accreditata, rilasciata cioè da Organismi e Laboratori valutati competenti e imparziali da Accredia.
Oggi in Italia sono 3.474 le aziende dotate di certificazione Iso/Iec 27001 (cresciute del 21% in un anno), rilasciate dai 20 Organismi di certificazione accreditati (dati Accredia), 5 i Laboratori di prova, accreditati per eseguire Vulnerability assesments e 687 i professionisti certificati come Responsabili della protezione dei dati personali (Dpo).
Il Decreto Legislativo n.123 del 3 agosto 2022, che recepisce il Titolo III del Regolamento UE n. 881/2019, ha previsto che alcune tipologie di certificazioni in ambito cybersicurezza potranno essere rilasciate da Organismi di valutazione della conformità accreditati da Accredia, che lavorerà insieme all’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale nel monitoraggio e nella vigilanza delle attività di tali Organismi.
La convenzione
A valle dell’evento di presentazione dell'Osservatorio Accredia, il Direttore dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale e il Presidente di Accredia hanno quindi firmato la Convenzione per gestire gli accreditamenti degli organismi di valutazione della conformità (organismi di certificazione, di ispezione e laboratori di prova) che operano per garantire la cybersicurezza verso soggetti pubblici e privati.
“Le certificazioni di cybersicurezza sono il mezzo per aumentare il livello di sicurezza dei prodotti e dei servizi informatici a disposizione dei cittadini e delle imprese, all’interno del mercato italiano ed europeo. L’Europa sta predisponendo i primi schemi di certificazione di servizi cloud e delle tecnologie 5G e l’Italia si deve far trovare pronta a questo appuntamento” ha commentato il Roberto Baldoni, Direttore di ACN. “La convenzione di oggi dà attuazione alle disposizioni del Cybesecurity ACT europeo in materia di accreditamento della rete di laboratori nazionale di certificazione” del sistema di certificazione e valutazione nazionale.
“Accredia mette a disposizione competenze e standard per la verifica efficace della qualità di apparati e processi; e per diffondere – con piani di formazione – la cultura del controllo del cyber risk”, ha affermato De Felice, Presidente Accredia. “Attività che si rafforzano all’interno dell’Infrastruttura per la Qualità, alla quale partecipiamo, tra gli altri, insieme a UNI e alle Associazioni dei soggetti che valutano la conformità".