Interoperabilità fa rima con flessibilità, anche quando si parla di robot mobili autonomi. "Gli Amr (Autonomous Mobile Robots) sono diventati in pochi anni un mezzo efficiente per automatizzare le attività di trasporto interno per le aziende in tutto il mondo", osserva Davide Boaglio, Area Sales Manager Italia di Mobile Industrial Robots.
Proprio per questo motivo, è nata una nuova sfida. "Con la crescente tendenza all'automazione e l'implementazione di diversi Amr e altri veicoli automatizzati, si vengono a creare situazioni di traffico più complesse da gestire. L'interoperabilità è quindi un argomento molto importante e interessante da approfondire".
Che cosa sono il VDA 5050 e la MassRobotics?
Sotto questo profilo, possiamo ricordare due standard. Il primo è il VDA 5050, progettato per la comunicazione tra Agv potenzialmente di fornitori diversi. "L'obiettivo di questo standard è quello di consentire ad Agv e robot mobili conformi di lavorare insieme utilizzando in comune un software di gestione della flotta", prosegue Boaglio.
Secondo Boaglio, presto sentiremo parlare sempre più diffusamento dello standard VDA 5050. "Anche se al momento è promosso dalle associazioni industriali tedesche, sarà presto utilizzato in tutta Europa e probabilmente anche in altre regioni".
Il secondo standard è MassRobotics e ci porta negli Usa, rappresentando il concetto americano dello standard di interoperabilità. "Questo standard consentirà a robot di diverso tipo la condivisione di informazioni sullo stato e schemi operativi in modo da poter coesistere in modo efficiente".
Molto deve ancora essere fatto, tuttavia. "Sia il VDA 5050 che MassRobotics sono nella fase iniziale poiché le versioni attuali si limitano alle funzionalità di base, come ad esempio la comunicazione dei comandi agli AMR/AGV e l'invio di compiti. Non sono ancora coperti gli altri numerosi fattori che devono essere gestiti per garantire il successo di un'installazione multi-robot".
Cosa accadrà in futuro?
Il settore dovrà affrontare perciò molte sfide sia commerciali che tecniche, con i sistemi di gestione della flotta del fornitore centrali rispetto alle terze parti.
"In un futuro prossimo, sarà più realistico vedere una coesistenza tra i sistemi, con i produttori di Amr che renderanno nativa l'interoperabilità nei loro sistemi", afferma Boaglio. "In questo modo i robot potranno essere integrati in un sistema di gestione della flotta di terze parti o funzionare come sistemi di gestione di terze parti che gestiscono il controllo generale del traffico da diversi Amr e altri veicoli automatizzati. Per le funzioni avanzate, la raccolta dei dati, la manutenzione predittiva, gli sviluppi, ecc. il software all'avanguardia del produttore di Amr è ancora la chiave per un'integrazione di successo".
Il contributo di MiR all'interoperabilità
Dal canto suo MiR riconosce il valore dell'interoperabilità tra Amr e Agv diversi. L'azienda ha un team dedicato al tema. In più è coinvolta nella VDA 5050 e fa parte del MassRobotics Amr Interoperability Working Group.
"Inoltre, offriamo un'interfaccia aperta, che per sua natura può integrarsi con sistemi di gestione della flotta di terze parti. MiR fa parte del progetto: 5G-Robot - 5G Enabled Autonomous Mobile Robotic Systems, dove svolge un ruolo attivo nel progetto 5G-Robot, che è una collaborazione tra l'Università di Aalborg, MiR, Universal Robots, Intelligent Systems, Technicon, Telenor, Nokia e gli utenti finali industriali Novo Nordisk, Grundfos, Danfoss e LEGO. Il progetto è sostenuto dal Fondo Danese per l'Innovazione e mira ad abbassare le barriere per l'automazione dei processi con i robot. MiR fa parte di questo progetto per contribuire a ridurre la complessità delle implementazioni robotiche, consentendo ai propri robot mobili di lavorare in sistemi di gestione della flotta di terze parti", conclude Boaglio.