Il 24 marzo è stato riaperto lo sportello “ON-Oltre Nuove Imprese a tasso zero”. La misura agevolativa è destinata a micro e piccole imprese, partecipate principalmente da donne e giovani under 35 che avviano un progetto imprenditoriale sul territorio italiano.
L’apertura è stata formalizzata dal Decreto Direttoriale MiSE del 16 marzo 2022, che rifinanzia la misura con 150 milioni di euro, già previsti nella Legge di Bilancio 2022.
Intanto, il Ministro Giorgetti ha annunciato una ulteriore immissione di liquidità per la linea di intervento ON, con un sostegno pari a 100 milioni di euro (a valere sulle risorse PNRR) destinato prettamente all’imprenditoria femminile.
Cos’è ON-Oltre Nuove Imprese a tasso zero
“ON-Oltre Nuove imprese a tasso zero” è un incentivo nazionale pensato per incoraggiare l’imprenditorialità di giovani e donne. La misura prevede un contributo a fondo perduto e una quota finanziata a tasso zero. Destinato a progetti d’impresa che presentano spese fino a 3 milioni di euro, il contributo riesce a coprire anche fino al 90% delle spese totali ammissibili.
La misura agevolativa non è nuova. La versione precedente di ON, chiamata semplicemente Nuove Imprese a tasso zero, risale al 2016 e nasce dalle ceneri della già nota Autoimprenditorialità. Nel 2021 viene sostituita da ON-Oltre Nuove Imprese a tasso zero, con una veste diversa rispetto a quella passata. Lo sportello, aperto il 19 maggio, è stato chiuso poco dopo per esaurimento delle risorse. Al 1° marzo 2022 risultavano finanziate 583 iniziative, con l’attivazione di investimenti per 190 milioni di euro e agevolazioni concesse pari a 132,5 milioni.
Giovani e donne, i beneficiari di ON-Oltre Nuove Imprese a tasso zero
Rispetto al 2021 non ci sono novità, in termini di requisiti e modalità di presentazione. Le domande pendenti, ovvero quelle già presentate in precedenza e poi mai finanziate, manterranno il protocollo e l’ordine cronologico acquisito con la passata procedura.
E le nuove? Vediamo allora come funziona. Possono farne richiesta le micro e piccole imprese che risultino composte in prevalenza da donne e giovani, maggiorenni ma under 35 (senza aver compiuto i 36 anni), residenti su tutto il territorio nazionale.
Il requisito della “prevalenza” si traduce in un semplice percentuale, nel caso delle società di capitali. Il 51% delle quote dovrà appartenere a soci under 35 o di sesso femminile, in questo ultimo caso, indipendentemente dall’età. Per le altre tipologie di imprese, senza quote o azioni, la maggioranza si riferisce al numero di componenti, donne e giovani presenti.
Due diverse linee di finanziamento
Possono accedere al beneficio solo le imprese costituite entro i 60 mesi precedenti alla domanda di ammissione. Sono però previste due diverse linee di finanziamento, che variano per programma di spesa e regime di aiuti, a seconda che la costituzione sia avvenuta entro 36 o 60 mesi.
Le imprese costituite nei precedenti tre anni possono presentare progetti di investimento non superiori a 1,5 milioni di euro, mentre per le altre il limite delle spese sale a 3 milioni di euro.
È fondamentale che le società richiedenti non si trovino in uno stato di difficoltà. Quelle costituite da meno di 36 mesi non dovranno aver distribuito utili, rilevato l’attività di un’impresa già esistente ed essere “frutto” di un’operazione straordinaria.
Diversamene da molte altre misure agevolative, anche una persona fisica potrà presentare domanda di finanziamento, impegnandosi a costituire una società entro 45 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni.
Le spese ammesse per la misura ON-Oltre Nuove Imprese a tasso zero
Gli investimenti dovranno essere destinati alla realizzazione di nuove iniziative o allo sviluppo e ampliamento di attività già esistenti, nei settori manifatturiero, dei servizi, del commercio e del turismo.
Tra le spese ammissibili, riportate nel piano d’impresa, ci sono le opere murarie e il suolo aziendale. Rientrano poi macchinari, impianti e attrezzature nuove. E anche programmi informatici e servizi per l’ICT. A seguire, brevetti, licenze e marchi. Tra le spese ammissibili, ci sono poi anche quelle formazione per soci e dipendenti, funzionali al progetto. Infine, rientrano le consulenze specialistiche e le spese per la costituzione della società o per la stipula del contratto di finanziamento.
Per poter richiedere il beneficio è fondamentale che i piani di impresa non siano ancora stati avviati, pena l’inammissibilità della domanda. Inoltre, una volta stipulato il contratto di finanziamento, l’impresa avrà tempo 24 mesi per finalizzare le spese.
ON-Oltre Nuove Imprese a tasso zero: finanziamento e contributo a fondo perduto
Le spese sono ammesse fino al 90% del totale. Si possono richiedere in parte sotto forma di finanziamento a tasso agevolato e in parte come contributo a fondo perduto.
Per le imprese costituite da meno di 36 mesi la quota del fondo perduto può arrivare al 20%. Per le altre invece (tra i 36 e i 60 mesi) il limite scende al 15%. Il rimborso può avvenire in 10 anni.
Nel caso di un finanziamento inferiore ai 250mila euro non sono richieste garanzie, mentre per i progetti di investimento che prevedono l’acquisto di un immobile è sempre necessaria una ipoteca.
Per coprire le esigenze di capitale circolante è altresì possibile richiedere un contributo, non superiore al 20% delle spese, destinato all’acquisto di materie prime e servizi utili allo svolgimento dell’attività d’impresa.
Come presentare la domanda per ON-Oltre Nuove Imprese a tasso zero
La domanda si presenta solo on-line, sul sito di Invitalia, previa registrazione e accesso all’area riservata. Per essere ammessi al beneficio bisognerà superare una prima fase di valutazione formale, presentando una domanda e una serie di allegati. Superato questo primo step, sarà necessario integrare la domanda con ulteriori informazioni: si accederà così alla seconda fase dell’istruttoria, che prevede un approfondimento tecnico/economico finanziario sulle capacità del richiedente. Tutta la documentazione è presente sulla pagina di Invitalia, dedicata alla misura ON.
Valutazioni, revoche e controlli
Le agevolazioni sono concesse con una procedura valutativa a sportello, ovvero in base all'ordine cronologico di presentazione: ciò significa che le risorse verranno assegnate ai progetti valutati positivamente fino a esaurimento dei fondi disponibili.
In caso di chiusura, Invitalia comunicherà tempestivamente la notizia, restituendo la documentazione inviata, qualora richiesto. Nel caso in cui le risorse residue non riescano a coprire integralmente le domande, le agevolazioni verranno concesse in misura parziale.
Finanziamenti e contributi possono essere revocati in casi specifici, come riportato dall’articolo 13 della normativa. Inoltre, sia il MiSE sia Invitalia potranno effettuare controlli e ispezioni, anche a campione, per verificare persistano le condizioni presentate nella domanda di ammissione o che siano stati effettivamente attuati gli interventi finanziati.