È in funzione la terza Live demo del Competence Center Smact, con una fabbrica dimostrativa 4.0 che connette digitalmente le macchine, proponendo un esempio operativo di automazione avanzata, dotata di cobot (robot collaborativi) e di Agv industriali a guida autonoma. La nuova Live demo Smact, denominata “Machine to machine”, proprio per la connettività spinta delle macchine che interagiscono tra loro, è ospitata a Rovereto presso il Polo Meccatronica di Trentino Sviluppo.
Su una superficie di mille metri quadri, i macchinari sono forniti in comodato d’uso da alcuni soci Smact. In particolare, Adige Sys LC5 è un macchinario di 18 metri di lunghezza per 6 di larghezza per il taglio laser di tubi e lamiere, prodotto dalla società del Gruppo BLM Adige di Levico Terme.
Altri macchinari e sensori sono forniti da Carpano Equipment, Alascom, Optoi ed EnginSoft. I software sono sviluppati da EnginSoft, da BLM stessa e dalla Fondazione Bruno Kessler (FBK). Smact ha realizzato una dashboard che mostra il funzionamento dell’intera linea dimostrativa in tempo reale, su una piattaforma aperta di acquisizione e trattamento dati.
Ricerca e imprese insieme per innovare nella nuova Live demo Smact di Rovereto
«La Fondazione Bruno Kessler focalizza una parte rilevante della propria ricerca sulle tecnologie digitali per l’industria, con applicazioni per sistemi critici, sistemi adattivi e autonomi, sistemi di percezione avanzata, di diagnostica e predizione. La Live demo di Rovereto rappresenta il contesto ideale per abilitare la collaborazione fra le aziende del territorio e chi si occupa di ricerca in ambito industriale, come strumento a supporto del trasferimento tecnologico. Dà infatti l’opportunità alle aziende di valutare l’impatto di nuove tecnologie e nuovi paradigmi operativi e di confrontarsi con i risultati della ricerca», sottolinea il direttore del Centro Digital Industry FBK, Alessandro Cimatti.
Il risultato di questo progetto da 3 milioni di euro, tra contributi pubblici e quelli dei privati tra macchinari, software e ore uomo, è la terza “fabbrica scuola” di Smact, “Machine to machine”, dopo quella di Bolzano sul Digital twin e quella di Verona sulla fabbrica avanzata del vino.
La nuova Live demo Smact di Rovereto è un impianto produttivo che utilizza le tecnologie 4.0 per connettere le macchine tra loro e farle dialogare rendendo flessibile l’automazione, realizzata con il supporto scientifico dell’Università degli Studi di Trento e della Fondazione Bruno Kessler.
Qui verranno realizzati telai di bicicletta e, a seguire, l’assemblaggio dell’intera bicicletta. L’operatività è affidata a Ruotalibera, associazione di promozione sociale di Rovereto che promuove l’inserimento lavorativo di persone provenienti da categorie svantaggiate.
Una ricaduta sostenibile sul territorio
Il progetto ha infatti una forte componente di sostenibilità, perché mette le macchine a disposizione di una impresa sociale del territorio che aiuta persone svantaggiate a imparare un mestiere, in questo caso con competenze tecnologiche.
«La Live demo è un vero impianto di meccanica e automazione avanzata, non un museo di casi. Oltre a far usare quotidianamente l’impianto alla realtà sociale che abbiamo selezionato, imprenditori, giovani e ricercatori potranno toccare con mano l’applicazione delle nuove tecnologie digitali alla produzione».
«Per esempio, un sensore sulla saldatrice segue la linea di saldatura e fa eseguire alla macchina delle autocorrezioni, in base ai dati che il software riceve dalla linea, puntando a una precisione e a una qualità sempre maggiori. Al contempo, libera l’uomo da lavori ripetitivi», spiega il direttore di Smact Matteo Faggin.
L’intera linea, infatti, integra tecnologie che rendono più efficienti i processi e più flessibile la produzione, tenendo sotto controllo costi e produttività. Il focus è su meccanica avanzata, veicoli Agv, ottimizzazione energetica e logistica, tecnologia M2M (machine to machine), robot collaborativi e catene di distribuzione efficienti.
Il ruolo di reti wireless e machine learning nella Live demo
La connessione machine-to-machine crea una rete di collegamento tra almeno due macchine purché connesse a Internet e dotate di sensori Rfid. I sistemi M2M utilizzano nella maggior parte dei casi reti wireless, che possono essere sia pubbliche sia private. Questi sistemi possono integrare diverse reti a seconda delle esigenze e delle possibilità, sempre all’interno di un sistema chiuso.
Le informazioni vengono raccolte tramite sensori e poi scambiate attraverso una rete. La rete può anche servirsi di un server per raccogliere e stoccare il flusso di dati. Quindi, le macchine comunicano tra loro utilizzando protocolli comuni, anche attraverso meccanismi di machine learning, perseguendo l’efficientamento dei processi di produzione.
«Questa iniziativa costituisce un ulteriore passo avanti nel progetto di collaborazione territoriale per incentivare il trasferimento di conoscenza tra l’università, la ricerca e le imprese. Lavoriamo su molti fronti, ma di sicuro le Live demo ci offrono la possibilità unica di spiegare, soprattutto alle piccole e medie imprese locali, i vantaggi dell’innovazione tecnologica in un modo estremamente concreto ed efficace».
«Vedere come la digitalizzazione rende fluida ed efficiente la produzione e toccare con mano le potenzialità dell’innovazione applicata ai propri prodotti aiuta a persuadere i piccoli imprenditori a investire con convinzione nella digitalizzazione, nell’Internet delle cose», commenta Flavio Deflorian, rettore dell’Università di Trento.
I prossimi appuntamenti con Smact
I prossimi appuntamenti con Smact sono l’11 aprile a Bolzano con la quarta Live demo sui temi delle interfacce uomo-macchina (“Human to Machine”). Seguirà il 5 maggio la quinta e ultima apertura a Padova con “Farm to fork”, la presentazione di un ciclo produttivo dalla terra alla tavola.