Diamo uno sguardo al futuro delle soluzioni Scada/Hmi alla luce dei nuovi requisiti imposti dal paradigma Industria 4.0. Lo facciamo insieme a Paolo Pedroletti, Channel Parners Sales Specialist-Energy Industries, e Massimo Scanu, Portfolio Manager-Energy Industries di Abb, socio sostenitore di Anipla. Senza dimenticare un approfondimento del presente.
Quali sono, attualmente, le maggiori sfide tecnologiche nell’ambito della tecnologia Scada/Hmi?
Scanu: La tecnologia Scada/Hmi deve essere in grado di affrontare le sfide poste dall’industria 4.0 ponendo attenzione alla sicurezza informatica e al lifecycle dei software, offrendo capacità di interconnessione con altri sistemi e di integrazione facile dei dati provenienti da sistemi e sensori presenti negli impianti. Tutto questo deve essere possibile in modo semplice e immediato, garantendo sempre un’interfaccia uomo-macchina ricca ed efficace.
Quali sono le caratteristiche che non devono mancare a uno Scada/Hmi per essere realmente efficace?
Pedroletti: Un sistema Scada/Hmi nella sua semplicità di utilizzo deve garantire robustezza e affidabilità e deve possedere alcune caratteristiche e funzionalità. Semplicità di programmazione, con la possibilità di utilizzo di tutti i linguaggi di programmazione come da IEC61131. Integrazione elettrica secondo lo standard IEC61850 per il monitoraggio della rete elettrica e la gestione con Power Management System. Integrazione del sistema di sicurezza per sistemi di Emergency Shutdown e Fire&Gas come da IEC61508/511. Possibilità di utilizzo su sistemi informatici semplici e comunemente disponibili in commercio. Scalabilità e facilità di espansione. Ridondanza a tutti i livelli inseribile per i processi dove è richiesta una maggiore disponibilità. Interfaccia grafica avanzata con la possibilità di integrazione contenuti di modelli 3D di impianto per facilitarne operatività e manutenzione. Controllo in tempo reale del processo, inclusa l’integrazione di contenuti video-live di impianto. Interconnessione con altri dispositivi. Storicizzazione a lungo termine con possibilità di analisi avanzata dei dati di processo. Sistemi di “alarm and events management” conforme agli standard internazionali IEC62282/ISA18.2/EMUA191. “Audit trail” per tracciabilità degli interventi degli operatori. Librerie grafiche e di comunicazione conformi agli standard internazionali. Disponibilità di programmi di manutenzione e gestione del ciclo vita del sistema. Mantenimento di alti livelli di sicurezza informatica come da normativa IEC62443 con prodotti “secure by design”.
Come sta cambiando lo scenario Scada/Hmi con il paradigma 4.0?
Scanu: Il paradigma 4.0 ha portato una maggiore domanda della capacità di connettersi con sistemi esterni. Il conseguente aumento del volume dei dati ha portato alla necessità di poterli analizzare già a livello degli operatori e dei manutentori che sono i naturali utenti dei sistemi Scada/Hmi. La capacità di storicizzare e di analizzare i dati già a livello dei sistemi Scada/Hmi per consentire agli operatori e ai manutentori i necessari interventi in tempo reale sul processo diventeranno sempre più importanti. Il sistema Scada/Hmi diventa sempre più centrale in un impianto per acquisire tutti i possibili sensori di impianto, per poi renderli disponibili in modo sicuro ai sistemi di 2° livello per un’analisi approfondita dei dati, per poter sviluppare le tecniche di manutenzione predittiva.
Che suggerimenti date alle aziende del manifatturiero che investono in tecnologie Scada/Hmi?
Pedroletti: Alle aziende che hanno necessità di investire in tecnologie Scada/Hmi, compatibilmente con il budget a loro disposizione, è importante raccomandare di considerare tutti gli aspetti sopra descritti, ma in particolare si raccomanda di considerare sempre la gestione del ciclo di vita di questo investimento. Inoltre, valutare sistemi con la più alta flessibilità di interconnessione verso sistemi\sensori con i più recenti protocolli di comunicazione standard utilizzati nel mondo industriale, garantirà all’azienda di poter crescere ed espandersi con le nuove tecnologie velocemente, rimanendo sempre aggiornati.
Come si sta caratterizzando la domanda di soluzioni Scada/Hmi da parte delle aziende manifatturiere?
Scanu: Il mercato è alla ricerca di soluzioni con tutte le caratteristiche sopra descritte. Gli aspetti riguardanti la semplicità di utilizzo e la disponibilità di ricche librerie che possano consentire un risparmio dei costi di configurazione sono sicuramente tra i più apprezzati. Inoltre, un altro aspetto importante è la possibilità di standardizzare facilmente lo sviluppo hardware e software del proprio sistema riducendo al minimo i costi di ingegneria, fino ad arrivare alla possibilità di disaccoppiare lo sviluppo software dallo sviluppo hardware e, di conseguenza, allo sviluppo parallelo, riducendo i tempi di esecuzione dei progetti e l’impatto delle modifiche durante lo sviluppo degli stessi.
Quali settori verticali si stanno mostrando più attivi nell'investire in soluzioni Scada/Hmi di nuova generazione?
Pedroletti: In questo momento si nota una maggiore vivacità dei settori Oil & Gas, Chemical, Pharma, Metals e Pulp & Paper, Utility, Mining e Marine.
Quali sono le principali somiglianze e differenze tra il mercato italiano e quello internazionale?
Scanu: Gli aspetti tecnologici delle soluzioni Scada/Hmi sono valutati allo stesso modo sia dai clienti italiani, sia da quelli esteri. Il mercato internazionale pone particolare attenzione sul supporto post vendita nel territorio di competenza. Per quanto riguarda questo aspetto è necessario avvalersi di fornitori con una rete globale di partner certificati, in grado di offrire le massime garanzie di assistenza per il mercato internazionale.
Quali sono gli aspetti più critici da considerare per le piccole e medie aziende che investono in questo ambito?
Pedroletti: I budget degli investimenti delle piccole e media aziende possono a volte portare a trascurare i vantaggi offerti dai sistemi con maggiori prestazioni, longevità e semplicità di utilizzo. È importante valutare insieme a queste aziende tutte le caratteristiche offerte dai nuovi sistemi, rapportandoli all’intero ciclo di vita del sistema che si andrà a realizzare e non solo al momento dell’acquisto iniziale.
Per un efficace impiego delle soluzioni Scada/Hmi di nuova generazione, sono richieste nuove competenze alle aziende manifatturiere?
Scanu: La sempre maggiore disponibilità di dati, di tool di analisi, di interconnessioni e la necessità di garantire un alto livello di sicurezza informatica renderà sempre più utile una buona conoscenza dei sistemi informatici, oltre agli aspetti di processo degli impianti.
Sulla base di quanto raccontato, su quale scenario applicativo con protagonista la tecnologia Scada/Hmi vi sentite di scommettere per il futuro?
Pedroletti: Gli strumenti digitali, le nuove piattaforme di Cloud Computing, l’intelligenza artificiale permetteranno sempre di più un’analisi profonda e dettagliata dei dati di produzione degli impianti, permettendo sempre di più di ottimizzare sia il processo produttivo sia gli aspetti manutentivi degli impianti stessi, aiutando i propri clienti a ridurre i propri Opex con un conseguente aumento di competitività sui loro prodotti.