Secondo Sophie Borgne, Industry Marketing Director di Schneider Electric siamo di fronte a un'evoluzione tecnologica che può rivoluzionare il modo di progettare, produrre e distribuire un bene, già abbondantemente in atto, grazie alla diffusione di Ethernet, a livello industriale, e a tecnologie abilitanti sempre più accessibili e ormai mature che possono permettere uno sviluppo massivo dell'IIoT.
Il 6 marzo a Milano il team di Schneider Electric, rappresentato da Massimo Merli (VP) e Marco Gamba (Smart Manufacturing Project Manager), oltre a Borgne, ha fatto il punto su alcune di queste tecnologie abilitanti in grado di conferire "smartness" alle macchine, agli impianti, ai processi e, più in generale, alle imprese, collegandole direttamente alla propria strategia e alla piattaforma "EcoStruxure", dove automazione, energia e software convergono.
Tre sono essenzialmente questi ambiti tecnologici: connected products, edge control, app/analytics/services, che si declinano concretamente nei tre ambiti applicativi fondamentali di sviluppo dello smart manufacturing, asset management, smart control e augmented operator.
"Fondamentali secondo Schneider Electric in questa transizione verso lo smart manufacturing si confermano la connettività e l'intelligenza a bordo di dispositivi periferici, in grado di raccogliere ma anche elaborare a un primo livello, già in campo, delle informazioni", ha detto Merli, citando ad esempio i sensori smart (Rfid), "oltre ai software in grado di aggregare e analizzare dati eterogenei e di renderli disponibili su Cloud, senza disdegnare l'utilizzo di algoritmi di machine learning e applicazioni di realtà aumentata come il nostro Vijeo 360".
Leggi l'articolo su Automazione Industriale di aprile su smart manufacturing e piattaforma Ecostruxure di Schneider Electric.