Le auto elettriche sono ormai una realtà da anni, anche se permangono alcune limitazioni legate all'autonomia e all'ancora limitata disponibilità di punti di ricarica. Sono però interessanti gli scenari delineati dal rapporto e-mobility elaborato dal MIP, la business school del Politecnico di Milano. Uno studio che propone due scenari significativamente diversi sul potenziale mercato delle auto elettriche in Italia. Entro il 2020, infatti, gli esperti del Politecnico di Milano hanno ipotizzato un primo scenario “limitato”, con una vendita di circa 70mila veicoli e uno “esplosivo”, che raggiungerà i 130mila. Il che corrisponderebbe ad una quota di mercato pari al 2% del circolante.
Si tratta, in entrambi i casi, di risultati positivi a fronte delle sole 8mila auto attualmente in circolazione, con vendite annuali di poco superiori alle 1.300 unità e una quota di mercato dello 0,1%.
Per stimare questi numeri i ricercatori hanno previsto due scenari possibili: uno trainato dalla vendita di auto elettriche e l’altro basato sulla spinta favorita dalla diffusione dei punti di ricarica pubblici e privati in Italia.
Lo scenario meno positivo si andrebbe a delineare in assenza di significativi investimenti nelle infrastrutture di ricarica e porterebbe, comunque, a una crescita del 300% anno su anno, con un mercato da 2,4 miliardi di euro.
Ma la vera svolta si potrà avere se si concretizzeranno agli incentivi del PNIRE (il piano di infrastrutturazione previsto in Italia). In questo caso sarebbero tra 4.500 e 13mila i punti di ricarica pubblici normal power e tra 2mila e 6mila gli high power, in cui ricaricare rapidamente le auto elettriche. Il tutto completato da 117mila punti di ricarica privati.
I principali benefici sarebbero però di tipo ambientale: 130mila veicoli elettrici in sostituzione di altrettanti veicoli a combustione interna ridurrebbero infatti l’emissione di CO2 da 253.000 a 138.000 tonnellate l’anno.