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I Certificati Bianchi stanno per cambiare

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Massimiliano Cassinelli

Il meccanismo dei Certificati Bianchi rappresenta una delle prime esperienze, a livello internazionale, di applicazione di uno strumento di mercato alla promozione dell’efficienza energetica negli usi finali. Uno strumento che, dalla sua nascita, ha portato all'emissione di oltre 31 milioni di titoli e alla contabilizzazione di oltre 20 Mtep di risparmi di energia primaria.
Per raggiungere gli obiettivi fissati entro il 2020, il Ministero dello sviluppo economico ha scelto di ridefinire il meccanismo, riepilogando le possibili novità in un articolato documento.

Del resto il Ministero ha rilevato come "la diffusione di interventi nel settore industriale e dei servizi ha reso più attuale il rischio di dismissione anticipata o di variazioni significative nel volume di produzione degli impianti oggetto degli interventi". Questo significa che i Titoli di Efficienza Energetica, rilasciati in via anticipata in 5 anni, possono non risultare totalmente attivati dalle aziende.

Una seconda considerazione riguarda la revisione dell'assunto secondo cui il sostegno pubblico al risparmio debba essere necessariamente esteso a tutta la vita tecnica dell'impianto che, per impianti con vita tecnica pari o superiore a 30 anni, porta a risultati non coerenti con le politiche di promozione dell'innovazione tecnologica. Ciò non toglie che l'impianto possa continuare a produrre risparmi anche dopo la fine dell'incentivo, ma è molto difficile che ciò motivi la necessità di mantenere costante l'incentivo pubblico, anche per orizzonti pluridecennali di vite tecniche. Da qui la ventilata ipotesi di due nuove proposte di revisione delle modalità di riconoscimento dei certificati, soluzioni alternative tra loro: 

  • periodo di vita utile pari alla vita tecnica; il periodo di riconoscimento dei titoli dovrebbe essere pari al periodo di effettivo utilizzo dell'impianto oggetto di intervento di efficientamento.
  • Periodo di vita utile pari a 5 anni e introduzione di un 'fattore di premialità'

Oltre alle due soluzioni ipotizzate, il Ministero si è detto aperto ad accogliere nuove proposte e osservazioni, che potranno essere inviate, entro il 30 settembre, all'indirizzo e-mail certificatibianchi@mise.gov.it

I Certificati Bianchi stanno per cambiare - Ultima modifica: 2015-08-26T09:08:47+02:00 da Massimiliano Cassinelli