Sono stati presentati il 14 aprile i risultati della Ricerca dell'Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano. Tanti i numeri da memorizzare: 8 milioni sono gli oggetti interconnessi in Italia tramite rete cellulare (+33%) per un valore di mercato di 1,15 miliardi di euro (+28%), al quale vanno aggiunti 400 milioni di euro del mercato basato su oggetti connessi con altre tecnologie.
Gli esperti sostengono che il 2014 è stato l'anno di svolta per l’Internet of Things, diventato elemento centrale per il business con la prospettiva di rappresentare un fenomeno ancora più dirompente nei prossimi anni: proliferano le divisioni aziendali dedicate, crescono del 90% annuo i finanziamenti ricevuti dalle startup del settore, entrano in campo grandi player globali.
Più in generale, nel 2014 l’IoT ha subito una straordinaria accelerazione, assumendo un ruolo sempre più centrale nel business delle aziende, della Pubblica Amministrazione e nel quotidiano di tutti. Come ha detto Alessandro Perego, responsabile scientifico dell'Osservatorio Internet of Things: “Si rilevano forti movimenti in tre ambiti che sosterranno la crescita futura dell'Internet of Things in Italia: la Smart Car, in cui non si arresta la diffusione dei box Gps/Gprs con finalità assicurative in attesa dell’arrivo di auto connesse in modo nativo dalla produzione, la Smart Home, in cui si assiste alla proliferazione di nuovi attori, prodotti e servizi basati sulle informazioni raccolte dagli oggetti connessi presenti in casa, e lo Smart Metering gas, che costituisce nell’immediato un'opportunità concreta verso lo sviluppo di progetti in ambito Smart City”.
Quest'ultima, in particolare, vivrà nel 2015 un anno di rilancio, considerata l'adozione sempre più diffusa di soluzioni per l'illuminazione intelligente, per la gestione della mobilità e per la raccolta rifiuti , che potrebbero far risparmiare complessivamente ogni anno in Italia 4,2 miliardi di euro e migliorare la vivibilità delle città, tagliando l'emissione di 7,2 milioni di tonnellate di CO2 ed evitando l'equivalente di quasi 5 giorni l'anno per ogni utente della città in coda nel traffico sulla propria auto oppure alla ricerca di un parcheggio libero.
Quasi il 50% dei comuni italiani con oltre 40.000 abitanti ha avviato negli ultimi 3 anni almeno un progetto Smart City basato su tecnologie Internet of Things e il 75% segnala la presenza di iniziative in programma per il 2015. Ma con l'eccezione di alcune applicazioni per il monitoraggio del traffico, i progetti sono rimasti in fase sperimentale e sfruttano poco le possibili sinergie del paradigma dell'Internet delle Cose. Dalle risposte dei 62 comuni che hanno partecipato all’indagine emerge che il 58% ha già avviato progetti di gestione della mobilità per raccogliere e condividere informazioni relative al traffico, al trasporto pubblico e ai parcheggi disponibili. Il 52% ha avviato progetti di illuminazione intelligente che prevedono soluzioni IoT per regolare la luminosità con lampade a tecnologia Led, riducendo i consumi energetici di oltre il 40% e i costi di manutenzione del 25%. Per il futuro, oltre a questi ambiti, si guarda anche a progetti di infotainment & servizi turistici (35%).
“La mancanza di risorse economiche e di competenze adeguate frena la partenza di progetti di Smart City su larga scala nei comuni Italiani", ha commentato Giovanni Miragliotta, responsabile della ricerca dell'Osservatorio Internet of Things. "Per superare l’impasse, serve una sinergia con lo Smart Metering gas per creare un'’infrastruttura di comunicazione, una 'Smart Urban Infrastructure', che consenta di abbattere i costi e creare i presupposti per la nascita di nuove idee e progetti smart. Stanno partendo finalmente i primi progetti in questa direzione”.
Angela Tumino, responsabile della ricerca dell'Osservatorio Internet of Things, ha poi aggiunto: “Per il prossimo futuro è importante anche la crescita di dispositivi Wearable, la cui offerta è sempre più articolata, delle applicazioni di Smart Factory, che consentono di aumentare produttività e flessibilità degli impianti manifatturieri, e di Smart Agriculture".
L'edizione 2014-2015 dell'Osservatorio Internet of Things è stata realizzata in collaborazione con il Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria e IoT lab, con il supporto di ABB, AlmavivA, Cisco, Doxa, Easydom, Gewiss, Huawei, Ice, Indra, Intesa Sanpaolo Smart Care, Macnil – Gruppo Zucchetti, Menowatt Ge, Olivetti, SIA, Siemens, Snam, Telecom Italia Digital Solutions, Vodafone Italia, 3 Italia, Ariston Thermo, BNP Paribas Cardif, GS1 Italy | Indicod-Ecr, HERE, Microsoft, Vimar.