La tecnologia 5G si annuncia strategica per il nostro Paese. Tuttavia sono ancora tante le sfide da affrontare per coglierne a pieno le opportunità.
È quanto ha rivelato la terza edizione dell'Osservatorio 5G & Beyond della School of Management del Politecnico di Milano, in occasione del convegno “5G: visione, strategia e contingenza”.
Grazie alle sue caratteristiche di velocità, latenza, densità e affidabilità senza limitazioni, la rete di quinta generazione permette di esplorare scenari applicativi estremamente innovativi.
Nelle 27 nazioni dell'Unione Europea al momento, però, ci sono solo 71 casi di deployment di rete privata/dedicata per il mercato B2B, oltretutto nessuno business ready. "Nel 76 percento dei casi siamo ancora a livello di R&D", spiega Luca Dozio, Direttore dell’Osservatorio 5G & Beyond.
Dall’indagine dell’Osservatorio 5G & Beyond emergono principalmente i settori manifatturiero (46%), logistica (18%) e trasporti (11%).
Secondo l’Osservatorio 5G & Beyond, entro il 2025 il mercato industriale in Italia potrà valere 40 milioni di euro nel caso in cui la quinta generazione di reti mobili sarà utilizzata solo per test tecnologici e parziale re-ingegnerizzazione di processi.
Se invece si lavorerà nella giusta direzione, in modo che l’offerta si strutturi e che il 5G diventi lo standard per la connettività industriale e nel mondo business, il mercato potrà valere 200 milioni di euro.
In questo secondo caso si raggiungerà un valore con una curva di crescita in linea con i primi anni di innovazioni diventate poi pervasive nel mondo business, come l’Internet of Things o il Cloud.
"Risulterà decisivo sviluppare grandi progetti sistemici, pubblici o misti pubblico-privato, per passare da un mercato di sperimentazioni ad un mercato di applicazioni", segnala Antonio Capone, Responsabile Scientifico dell’Osservatorio 5G & Beyond.