Dal vostro punto di vista, quali possono essere le "killer applications" dell'IoT che possono iniziare a manifestare tangibili vantaggi per l'industria?
Le proposte al mercato
Come vi collocate o intendete collocarvi nel contesto IoT per l'industria, con quali prodotti e proposte di soluzioni?
Marco Sala, Strategic BU Manager Control And Automation, KEB Italia
Le killer applications dell'IoT
Le killer application possono essere tutte. Dipende da quanto sia importante l'aspetto di interscambio di comunicazione. Se proprio volessimo trovarne una, per citare anche le nostre esperienze, possiamo parlare di energie rinnovabili dove, gioco forza, molto spesso i dispositivi sono collocati in posti poco confortevoli per l'uomo. Basti pensare a quadri elettrici posti in luoghi sperduti; in questo caso poter raggiungere qualsiasi dispositivo per mezzo di un Web Browser, magari da un ufficio caldo e confortevole, sia un ottimo passo in avanti verso il progresso.
Le proposte al mercato
La KEB ha cominciato da anni a introdurre il concetto di IoT installando di serie su qualsiasi dispositivo una porta di rete che permetta di scambiare pacchetti TCP / UDP con il dispositivo stesso, sia esso un inverter, un controllore, un pannello operatore il quale possa essere collegato a una rete wired piuttosto che wireless, supportato da driver di comunicazione standard. Gli stessi dispositivi, in un contesto di protocolli safety, sono ugualmente predisposti per lo scambio dati sicuro, per mezzo di apposite interfacce certificate.
Dario Zatton, Tecnico Commerciale di Tex Computer
Le killer applications dell'IoT
La robotica sarà senza dubbio la branca dell’automazione che trarrà maggior vantaggio dalla capillare diffusione di informazioni attuabile tramite IoT. A oggi i robot non possono manifestare tutte le loro potenzialità perché sono immersi in un ambiente scarso di informazioni, ma più queste diverranno accessibili più si protranno aumentare le loro prestazioni e sfruttare la loro flessibilità.
Le proposte al mercato
La Tex Computer produce solo PAC (Programmable Automation Controller) con spiccate predisposizioni al Motion Control e alla Comunicazione via ethernet. Il sistema operativo Power, non basato su tecnologia PC, è stato progettato per consentire di campionare e manipolare dati piuttosto consistenti in real time. Queste caratteristiche sono comuni a tutti i ns. controllori, dal piccolo ed economico PowerL al potente e versatile PowerN.
Gian Luca Sacco, Marketing Director South & Central Europe di Siemens Industry Software
Le killer applications dell'IoT
In quella che ormai viene definita la quarta rivoluzione industriale (dopo l'introduzione della produzione meccanica, la produzione di massa utilizzando l'energia elettrica e l'automazione elettronica dei processi di produzione) l'Internet delle cose e le correlate possibilità di controllo decentralizzato potrebbero aumentare la flessibilità produttiva a tal punto da rendere non solo possibile, ma anche economicamente redditizia, la fabbricazione di un singolo componente. Tale tendenza potrebbe contribuire a salvaguardare molti posti di lavoro e la competitività nei paesi dove il costo del lavoro è più alto. Inoltre, le macchine con gli stessi compiti di produzione saranno in grado di passare in modo flessibile da un ciclo di lavoro a un altro senza alcun intervento da parte di un sistema di controllo centrale. Siemens sta coordinando un progetto dell'Unione Europea chiamato “Internet of Things at Work” (www.iot-at-work.eu), che ha lo scopo di rendere realizzabile proprio questo nuovo tipo di flessibilità negli impianti di produzione.
Le proposte al mercato
Sarebbe sbagliato pensare che l’Internet of Things sia focalizzato esclusivamente sulla collezione di informazioni provenienti da sensori intelligenti e interconnessi. Occorre generare conoscenza utilizzabile dai dati ricevuti. Non è sufficiente, per esempio, che il sensore di un veicolo di carrello trasportatore sia in grado di identificare un cerchio rosso. Il sistema deve sapere che il veicolo si muove in una certa direzione e si avvicina un semaforo traendone la conclusione giusta, in altre parole che è il momento di frenare. Quindi, occorre che tutte queste informazioni confluiscano in un unico serbatoio di conoscenza aziendale che funga da piattaforma per l’innovazione. Gli specialisti dei vari domini aziendali potranno sfruttare questa piattaforma per prendere decisioni informate e basate su dati reali raccolti in tempo reale, implementando modifiche e miglioramenti alle attuali linee di prodotto, o iniziando a realizzare oggi le innovazioni di domani.
Fabio Massimo Marchetti, Business Development di ESA Automation
Le killer applications dell'IoT
La possibilità di utilizzare la produzione di dati diffusa e condivisa generata da una miriade di sensori disponibili nell’infrastruttura industriale permetterà di costruire delle basi di conoscenza molto più estese e correlate di quelle attualmente disponibili. Le applicazioni più immediate sono quelle legate all’ottimizzazione e alla riconfigurazione dei processi produttivi come: ottimizzazione dei consumi energetici, ottimizzazione dei costi industriali per singolo prodotto e ottimizzazione dei costi di mantenimento dell’infrastruttura produttiva.
Le proposte al mercato
ESA Automation ha sviluppato una piattaforma per il monitoraggio e il controllo dei consumi energetici denominata “Esaware Smart Meters”, che adotta già oggi un’architettura IoT. Questa piattaforma permette di costruire infrastrutture IoT e di integrare negli stessi sistemi già esistenti e basati su tecnologia più tradizionale, garantendo così il recupero degli investimenti già effettuati e creando allo stesso tempo i presupposti per l’evoluzione continua delle infrastrutture.
Gastone Nencini, Country Manager Trend Micro Italia
Le proposte al mercato
Trend Micro, per la protezione dei dispositivi mobili, ha di recente presentato l’ultima versione di Trend Micro Mobile Security, la soluzione che permette di gestire la consumerizzazione in tutta tranquillità. Con Trend Micro Mobile Security, i responsabili IT possono attivare automaticamente le applicazioni sui dispositivi iOS, Blackberry e Android, controllando nel dettaglio quali app possono essere effettivamente installate. Queste funzioni di controllo consentono di apportare importanti miglioramenti alla sicurezza e alla protezione dei dati. La soluzione garantisce inoltre una visibilità completa e un controllo ottimale dei dispositivi, delle applicazioni e dei dati a partire da un’unica console centralizzata. Grazie all’integrazione con la console Trend Micro Control Manager, è anche possibile centralizzare i criteri e la gestione relativi alla sicurezza degli endpoint di Trend Micro OfficeScan e delle altre soluzioni Trend Micro, abilitando il deployment centralizzato delle policy e la visibilità rispetto alla sicurezza di endpoint, messaggi, web e gateway, per una strategia di sicurezza totale. In questo modo, la soluzione semplifica notevolmente la gestione della sicurezza e riduce i costi rispetto all’acquisto di singoli prodotti, pensati solo per la sicurezza dei dispositivi mobili o per la gestione dei dati. Oltre a Mobile Security, Trend Micro propone anche altre due soluzioni in ambito BYOD: Safe Mobile WorkForce e Mobile App Reputation. Safe Mobile WorkForce permette un accesso sicuro da mobile ai dati corporate, attraverso il delivery da un sistema operativo in remoto e con una user experience ottimale. Mobile App Reputation è la prima app al mondo che identifica i malware, verifica la reputazione delle applicazioni e protegge dalle minacce durante i download. Mobile App Reputation identifica e blocca milioni di app pericolose, dalle più svariate fonti online. Questa tecnologia ha avuto un ruolo fondamentale nello scovare e contrastare i danni delle applicazioni maligne all’interno dell’online store di BlackBerry, il BlackBerry World.
Sophie Borgne, Marketing Manager Industry BU di Schneider Electric
Le killer applications dell'IoT
Se c’è un vantaggio immediato nell’integrare logiche digitali e Internet of Things nell’industria, questo è quello di potersi procurare in modalità e in quantità/qualità senza precedenti un bene prezioso: l’informazione decisionale, derivata dalla raccolta, aggregazione, trasformazione intelligente dei dati provenienti da tutti gli elementi del processo e della produzione connessi attraverso la piattaforma IoT. Questo bene prezioso può fornire risposta a molte delle domande che i nostri clienti ci pongono: come valorizzare la spinta all’innovazione? Come migliorare la produttività degli impianti e della forza lavoro? Come ottenere maggiore affidabilità, efficienza, economia? Scendendo nel particolare, una delle applicazioni principali sulla quale anche noi stiamo concentrando molti sforzi riguarda tutta l’area dei servizi: la manutenzione, l’assistenza. Per esempio, dal momento che l’Internet of Things consente di connettere fra loro fonti di dati differenti, è possibile ottenere in tempo reale una visibilità sullo stato e sul degli asset senza precedenti. Una variazione negativa nella prestazione energetica di un dispositivo, per esempio una pompa o un inverter, può servire come indice di una caduta di prestazione della macchina, predittiva di un malfunzionamento: in un sistema basato sull’IoT, questa informazione sarà trasmessa in tempo reale e integrata con le informazioni provenienti dagli altri elementi della macchina o dal processo produttivo, e scatenare una azione preventiva che prima non sarebbe stato possibile attuare. Moltiplicare questa possibilità per tutti gli elementi di un impianto produttivo, per tutti i giorni della sua operatività, significa ottenere dei vantaggi operativi e competitivi che possono fare la differenza. Internet of Things significa anche potere accedere, a partire dall’oggetto (dal singolo elemento della macchina, per esempio) a un mondo di informazioni e risorse che sono immediatamente disponibili, utilizzabili: per esempio risorse per la risoluzione del problemi, servizi, assistenza. Anche questo comporta importanti miglioramenti nell’immediato.
Le proposte al mercato
Ci stiamo muovendo in questo scenario, che nel nostro Paese è ancora in una fase iniziale del nostro sviluppo, con le stesse scelte che ci consentono da sempre di essere leader nell’innovazione dell’automazione industriale: strutturare una visione, una strategia, un'offerta di soluzioni, prodotti e servizi che permettano oggi ai nostri clienti di prepararsi alle future evoluzioni dello scenario e delle loro stesse esigenze. Ci guida un massiccio investimento in ricerca e sviluppo, rafforzato dalle competenze e dalle offerte che abbiamo potuto ottenere da una serie di acquisizioni per noi strategiche, in primis Invensys, che ci consente oggi di connettere i mondi della produzione e dell’IT e favorire l’adozione dell’Internet of Things in ambito industriale. Un ulteriore elemento è dato dalle partnership strategiche con i principali player del settore IT che ci consentono di accedere a risorse e collaborazioni importanti. Inoltre, stiamo arricchendo ogni nostra offerta con device intelligenti, in grado di essere nativamente “nodi” di una rete di cose in grado di comunicare su IP fra loro e con le altre reti aziendali: questo avviene per esempio in ogni nostro singolo prodotto di automazione di macchina, dal più semplice motore alla soluzione più evoluta. Un’altra area in cui stiamo evolvendo la nostra offerta è quella dei software di ottimizzazione e gestione delle risorse: risorse energetiche, ma anche risorse operative o asset, puntando anche su un approccio "as a Service". Ne è un esempio StruxureWare Energy Operation Online: un set di applicazioni e servizi per la gestione, il controllo dei consumi energetici, l’analisi delle performance e dei KPI legati all’energia che incidono su tutto il business. Il “motore” di questa offerta è in Cloud: tutti i dati dei componenti che vengono collegati a Energy Operation Online sono ospitati su una nuvola creata da noi, su nostri server, e resi disponibili su diversi device in modalità as a Service, così da essere sempre immediatamente disponibili e aggiornati praticamente in tempo reale. Anche questo è Internet of Things, perché è grazie al fatto di poter realizzare oggi soluzioni con componenti intelligenti che integrano la comunicazione su IP che possiamo creare questa “rete” e offrire questi servizi. Nell’elaborare le nostre proposte per il mercato, infine, ci facciamo guidare da una attenta attività di ascolto di chi vi opera. E’ questo il motivo per cui per esempio sosteniamo in Italia l’Osservatorio Smart Manufacturing creato dal Politecnico di Milano, che offrirà con i risultati dello studio una visione dettagliata dello stato dell’arte del settore e degli orientamenti delle aziende per quanto riguarda la cosiddetta “Fabbrica 4.0”, di cui l’Internet of Things è una componente essenziale.
Marino Crippa, Responsabile Sales Product Management Factory di Bosch Rexroth
Le killer applications dell'IoT
Più che una “rivoluzione industriale”, definirei l’IoT una “evoluzione industriale” dove però le curve di maturità delle diverse tecnologie si sono fatte più ripide e la loro implementazione in ambito manifatturiero più veloce: data la complessità del tema, credo non si possa parlare semplicemente di killer application. Dobbiamo tener presente che non si tratta di un esercizio di innovazione accademico ma della necessità di cambiare il paradigma produttivo, spinto dall’evoluzione del mercato. L’estrema volatilità della domanda, le mutate esigenze di personalizzazione dei prodotti, impongono la massima flessibilità ed adattabilità dei processi su tutta la catena del valore. Penso perciò che si debba parlare di “killer model”, riferito a come ogni player riuscirà, sfruttando la tecnologia disponibile, a soddisfare le esigenze del proprio mercato di riferimento. Pensiamo, per esempio, a politiche di aftermarket basate sulle informazioni di utilizzo del prodotto inviate in tempo reale durante il suo ciclo di vita o, in ambito strettamente produttivo, una singola linea di montaggio in grado di auto configurarsi in base agli ordini di vendita e produrre decine di varianti a lotto singolo. Ne consegue uno scenario con molteplici declinazioni dello stesso concetto a seconda che si tratti di end-user o di costruttori di macchine: nei confronti dei primi si punta sulla soddisfazione delle richieste di un mercato sempre più esigente, relativamente ai costruttori invece sul supporto di macchine sempre più smart. Per fare un esempio, sarà dato per scontato che una macchina utensile esegua le lavorazioni per cui è stata progettata e lo faccia con le massime performance e qualità. Ci si aspetterà in più che questa macchina comunichi con quelle a monte e a valle o che riceva informazioni sul pezzo da produrre direttamente dagli ordini di vendita, comunicando al magazzino il tipo di materiale necessario. Per questo potranno essere necessari nuovi approcci alla progettazione dove la simulazione, la prototipazione rapida e la modellazione software contribuiranno a raggiungere in maniera più efficiente le specifiche di “macchina 4.0”.
Le proposte al mercato
Il Gruppo Bosch, e Bosch Rexroth come fornitore di componentistica, hanno la possibilità di approcciare l’innovazione della Industry 4.0 sia dal punto di vista del fornitore che da quello del produttore, sperimentando direttamente sul campo, nei propri stabilimenti, i vantaggi delle nuove tecnologie. Per quanto riguarda i componenti, Bosch Rexroth affianca i costruttori di macchina e gli end user con un portafoglio completo di soluzioni che vanno dalla componentistica per la movimentazione (meccanica, elettrica e oleodinamica) a quella per la realizzazione di linee di montaggio complete. Abbiamo scelto di lavorare su standard aperti per garantire anche in futuro le architetture macchina. Attraverso Open Core Engineering, i nostri controlli si possono direttamente connettere con il mondo esterno oltre a fornire la possibilità di personalizzazione delle funzioni real-time. Questo consente, per esempio, di contare su una progettazione di macchina basata su linguaggi ad alto livello e di interfacciare direttamente il controllo con sistemi di simulazione e prototipazione senza dover passare dalla fase intermedia di scrittura dedicata per il PLC. Drive e motori gestiscono in maniera decentralizzata l’intelligenza di movimento e possono fornire all’esterno i dati necessari relativi allo stato di funzionamento, per una rapida implementazione, per fare un altro esempio, di strategie di manutenzione predittiva o per ogni esigenza di raccolta ed elaborazione dei dati di processo. Questo approccio vale anche per gli attuatori oleodinamici, mentre per quelli meccanici sono disponibili applicazioni per smart device che riducono i tempi di messa in servizio. Questa idea di automazione in Bosch Rexroth è già realtà. Abbiamo realizzato in uno dei nostri stabilimenti una linea di montaggio che riceve istruzioni direttamente dalla gestione ordini e si riconfigura in funzione della versione di prodotto da realizzare e dell’operatore al momento in turno. Tutti i dati di lavorazione sono raccolti in tempo reale da un’applicazione che trasmette gli indicatori chiave di performance direttamente su uno schermo posto a fine linea. Posso citare anche una seconda applicazione in cui i dati trasmessi dai drive e dai motori sullo stato di funzionamento, e quindi sulla qualità della lavorazione, hanno permesso di ottimizzare le strategie di collaudo.
Walter Mandelli, R&D Manager di EFA Automazione
Le killer applications dell'IoT
Senza dubbio quelle in grado di fornire vantaggi immediati e consistenti. Applicazioni di manutenzione predittiva per esempio, che consentono di ridurre drasticamente le fermate non pianificate e le conseguenti perdite di produzione, oltre che i tempi e i costi delle manutenzioni stesse. Un servizio di manutenzione esterno inoltre, potrebbe consentire significativi risparmi in termini di gestione delle risorse umane e del magazzino dei pezzi di ricambio. In generale quindi, susciteranno molto interesse tutte quelle applicazioni con Pay Back Period molto breve, oppure nuovi servizi con costi chiari, costanti e contenuti, oppure ancora nuovi modelli di business, senza investimenti iniziali, che si ripagano con una percentuale del risparmio ottenuto. Quest’ultimo, peresempio, è il caso tipico delle applicazioni di Energy Management.
Le proposte al mercato
EFA Automazione ha da sempre la vocazione per l’innovazione, e anche in questo caso l’offerta tecnologica di soluzioni e prodotti a supporto dello sviluppo dell’IoT è ampia e copre tutte le esigenze di connettività garantendo i massimi requisiti di sicurezza. Kepware è in grado di fornire una piattaforma completa per la comunicazione, con oltre 150 driver per l’integrazione dei dispositivi in campo con protocolli specifici per l’IoT e connettori verso sistemi Big Data (quali per esempio Industrial Data Forwarder for Splunk). Inductive Automation copre la parte di raccolta e analisi dei dati con il software HMI-SCADA-MES Ignition. HMS Industrial Networks e Intesis forniscono i gateway per l’integrazione di diversi sistemi, in ambito industriale il primo e con un focus sulla domotica e l’automazione degli edifici il secondo. Hakko Electronics e Beijer Electronics si posizionano come leader nella progettazione di dispositivi HMI con la funzionalità integrata di conversione multiprotocollo. eWON rende possibili architetture di connettività complete, a partire dai driver di comunicazione già presenti a bordo del dispositivo hardware, fino alla possibilità di aggiungerne altri o implementare protocolli IoT, al servizio cloud Talk2M che consente di connettere in modo sicuro i dispositivi in campo a sistemi centralizzati di controllo e raccolta dati. Crevis commercializza dispositivi di raccolta dati in campo con la possibilità di implementare protocolli IoT, mentre INSYS icom e Sixnet sono specializzati in dispositivi hardware di comunicazione e infrastrutture di rete. Tutti questi marchi a distribuzione esclusiva di EFA per il territorio italiano vengono poi arricchiti da un’assistenza tecnica e da un know-how di oltre 25 anni, una risorsa preziosa che contribuisce a fare la differenza.
Brian Oulton, Vice President- Strategic & Initiative Marketing di Belden, Industrial IT
Le killer applications dell'IoT
Il numero di dispositivi e informazioni intelligenti che vengono realizzati sta esplodendo e molte aziende stanno entrando nel mercato con modalità innovative per sfruttare queste informazioni disponibili in rete. Con una simile offerta di informazioni, le aziende usano l’analisi dei dati per gestirle e leggerle. La vera innovazione non verrà tuttavia dai software di analisi, ma piuttosto dai costruttori che sapranno investire tempo per capire questa nuova opportunità di cambiare radicalmente il loro business.
Le proposte al mercato
Belden contribuisce a costruire un’infrastruttura di rete completa e integrata, mission-critical, per trasformare le aziende e conseguire risultati di business ancora superiori. Noi produciamo tutto, dai cavi agli switch, ai router e ai connettori, ai firewall e altro ancora. Per eliminare le incertezze sull’IoT Industriale, ci concentriamo su consigli pratici e soluzioni provenienti dall’esperienza reale, in grado di fornire vantaggi immediati. Le reti ad hoc non consentono questo. Belden sta trasformando la tecnologia per rispondere alla crescita del volume di dati. Belden rende la vostra visione fattibile, attraverso un’infrastruttura sicura e scalabile, capace di gestire l’esplosione di dispositivi intelligenti, e robuste analisi.
Chiara Ferrari, Responsabile Marketing di Progea
Le killer applications dell'IoT
A nostro avviso, a prescindere dalle singole applicazioni IoT che possono essere tantissime, nell’industria sarà fondamentale la distribuzione dell’intelligenza, contando su tanti micro-controllori in grado di svolgere compiti localmente in totale autonomia, ma interconnessi con l’intera fabbrica, dalla quale ricevono e trasmettono le informazioni vitali per l’adattamento in tempo reale dei parametri di processo o di produzione. Avremo quindi bisogno della connettività nella applicazioni di controllo, di HMI, di supervisione, di pianificazione e di gestione della produzione, aggiungendo in tutto questo l’impiego massicci di dispositivi “mobile” che integreranno funzioni aggiuntive di “realtà aumentata”.
Le proposte al mercato
Platform.NExT di Progea è la piattaforma per l’automazione più innovativa oggi disponibile, basata su tecnologie di interfaccia utente WPF/XAML per una grafica senza precedenti, 2D e 3D, con strumenti di connettività estremamente versatili che basano la propria infrastruttura sull’information model di OPC UA, e con integrate le capacità di Historian su DB e Cloud Computing, per soddisfare qualsiasi esigenza di connettività (IoT e Industry 4.0) e di accesso ai dati (Cloud). Platform.NExT è già disponibile in versione 2.0, ma a breve è previsto il rilascio della versione 2.1 che introduce numerose nuove funzionalità e miglioramenti
Davide Gallesi, Managing Director di neXo
Le killer applications dell'IoT
Gli oggetti di automazione con capacità di connessione sono la pietra angolare su cui basare l’IoT per l’industria. Avere per esempio un controllore programmabile, anche di dimensioni piccole, connesso nativamente alla rete e programmabile con un ambiente di sviluppo che renda semplice l’integrazione con la piattaforma Cloud, è cosa fondamentale. Altro elemento strategico è la piattaforma Cloud come servizio (PaaS) che consenta, in modo semplice e intuitivo, di connettersi agli oggetti, gestirli e di raccoglierne i dati, ma anche e soprattutto che sia in grado di analizzare i dati grezzi con l’obiettivo di migliorare efficienza e produttività.
Le proposte al mercato
Il primo passo di neXo (brand di Telestar) verso la IoT è stato di sviluppare un plugin software che renda ogni PLC programmabile con CODESYS pronto per la IoT. Grazie a questo modulo software il PLC può da subito, in maniera semplice e intuitiva, connettersi a Everyware™ Cloud, la piattaforma M2M di Eurotech. Tutte le CPU realizzate da neXo dispongono nativamente di questa funzionalità. Il passo successivo sarà di rilasciare una piccola ed economica CPU, che sia nativamente connessa, programmabile con CODESYS. Questo consentirà, senza aggiunta di hardware o di complesse e costose infrastrutture IT, di rendere IoT ready, anche per piccole macchine, in maniera semplice, immediata ed economica.
Mirko Dal Castello, Product Manager PLC & HMI di Panasonic Electric Works Italia
Le killer applications dell'IoT
La quarta rivoluzione industriale “Industry 4.0″ nasce in Germania, dalle esigenze di alcuni settori importanti come l’industria automobilistica, nella prospettiva futuristica di ottimizzare e rendere più flessibile tutta la filiera produttiva (dall’approvvigionamento delle materie prime al prodotto finito e connesso) con la capacità di realizzare prodotti personalizzati su specifica del cliente e nei tempi concordati. Questi concetti sono attuabili a qualsiasi settore della produzione industriale in cui si ha la necessità di usufruire dei servizi e soluzioni quali: tracciabilità, riduzione dei consumi energetici, condivisione dei dati in tempo reale, manutenzione predittiva delle macchine: tutti elementi attuabili adottando le soluzioni IOT (in cui ogni dispositivo intelligente è connesso). Il panorama delle applicazioni IOT è piuttosto variegato. Un ambito applicativo consolidato è lo “smart metering”, ovvero l’utilizzo di contatori intelligenti per il monitoraggio dei consumi elettrici, che interconnessi alle rete inviano le misure a una piattaforma Cloud per l’elaborazione dei dati. Anche le soluzioni domotiche (sistemi di videosorveglianza e gestione automatica di impianti) nell’home building sono già fruitori dei servizi IOT. La gestione della distribuzione elettrica, dell’illuminazione pubblica, la gestione del traffico/trasporti e la raccolta dei rifiuti (“smart grid e smart city”) per la sostenibilità delle aree urbane, sono altri ambiti maturi per l’utilizzo delle soluzioni IOT. In merito ai processi di produzione nell’industria, le tecnologie Internet of Things integrano il M2M (machine-to-machine) per la comunicazione fra linee di automazione e di produzione oltre ai sistemi per facilitare la gestione e la manutenzione degli impianti e delle macchine. Anche nel processo ci sono le condizioni per trarre vantaggi immediati dall’IOT.
Le proposte al mercato
Nell’ambito IOT, il modulo FP Web Server e la piattaforma PLC Serie FP7 sono il fulcro delle proposta tecnologica Panasonic. Essi offrono ai progettisti gli strumenti per implementare le soluzioni Industry 4.0. I controllori FP7 hanno una porta Ethernet che consente non solo di comunicare con 216 dispositivi contemporaneamente ma anche di trasferire dati attraverso protocolli IT standard. I PLC FP7 come l’FP Web Server possono fungere da FTP client/server per lo scambio di file e inoltre permettono l’utilizzo della funzionalità Http/Https Client, quindi di trasferire dati e servizi sul Web (comandi di Post e Get) verso piattaforme Cloud. Le comunicazioni M2M per la supervisione e teleassistenza di macchine sono realizzabili non solo mediante protocolli proprietari ma anche con protocolli standard quali Modbus TCP, IEC60870-5-104 e SNMP. Questi protocolli possono essere appoggiati a una Open VPN che definisce in modo standard una VPN per criptazione e gestione sicura dell’infrastruttura in maniera del tutto trasparente all’utilizzatore. E’ possibile effettuare il data logging per la storicizzazione dei dati su memoria SD (informazioni utili per una manutenzione predittiva) in formato binario, testo o csv, e inviarli come allegato in una email o scambiati usufruendo dei servizi FTP. I dati sono poi visualizzabili via pagine HTML/Ajax da qualsiasi browser installato su PC o dispositivi mobili per facilitare per esempio la manutenzione a distanza delle macchine. I servizi del modulo FP Web Server sono usufruibili anche via wireless utilizzando in abbinata un modem GPRS/HSPA.
Alberto Griffini, Product Manager Advanced PLC Solutions & SCADA di Mitsubishi Electric
Le killer applications dell'IoT
Per noi la killer application dell’IoT che già manifesta i più tangibili vantaggi per l’industria è rappresentata dall'impiego dei Big Data per abilitare una manutenzione predittiva particolarmente efficace. L’IoT presenta particolari vantaggi nei mercati come le infrastrutture, in particolare nella produzione di energia e nelle public utilities, in cui le soluzioni di acquisizione e gestione dei dati sono fondamentali allo scopo di abilitare una manutenzione predittiva ed una gestione performante dei sistemi e dei parchi macchine. In questo panorama, possiamo riconoscere nel fenomeno dei Big Data, ovvero nell'aumento esponenziale dei dati, il vero elemento di rottura rispetto al passato. Quest'enorme mole di informazioni permette infatti di definire in modo estremamente preciso i processi e le performance dei sistemi fino ai minimi dettagli, ottimizzando le già citate attività di gestione e manutenzione preventiva. Ovviamente operare con una raccolta di dati così grande e complessa richiede strumenti con caratteristiche più evolute rispetto a quelle tradizionali.
Le proposte al mercato
Mitsubishi Electric propone soluzioni che facilitano l’implementazione di tecnologie MES attraverso la commercializzazione di moduli, sviluppati in origine per esigenze di produzione delle proprie fabbriche quali il raggiungimento dei più elevati standard qualitativi e della riduzione delle parti non conformi. Le interfacce MES di Mitsubishi Electric si caratterizzano per l’integrazione totale dei processi attraverso la connessione diretta tra il reparto produttivo e il livello dei sistemi informativi (ERP). Esse permettono di creare un’infrastruttura di comunicazione trasparente che elimina il gap tra manufacturing e database IT, ottenendo una visibilità totale della fabbrica e una trasmissione dati in tempo reale, senza necessità di alcun gateway (come per esempio un PC) e senza che sia necessaria una programmazione aggiuntiva. In tal modo si ottengono importanti risultati sia in termini di affidabilità che di riduzione dei costi. Per la configurazione dell’interfaccia è previsto l’utilizzo di un semplice e intuitivo software che consente di mettere in funzione la scheda senza avere approfondite conoscenze di sistemi MES e di comunicazione di alto livello. Attraverso tale tool di configurazione è inoltre possibile attivare le varie funzionalità avanzate offerte dall’interfaccia stessa. Grazie all’interazione sullo stesso backplane del modulo MES IT con le altre CPU (PLC, Motion, Robot e CNC) della piattaforma iQ è possibile fornire al sistema informazioni sull’efficienza di produzione, sul controllo qualità piuttosto che sulle funzioni di controllo dei processi aziendali.
Fabrizio Ferro, Director - Technical Sales & Business Development Italy, PTC
Le killer applications dell'IoT
Non è facile determinare oggi quali saranno le applicazioni “disruptive” che cambieranno il modo di concepire, progettare, produrre, gestire i prodotti. Quello che è certo è che non solo gli utilizzatori finali potranno beneficiare di un set molto vasto di servizi e funzionalità, ma anche le aziende stesse saranno in grado di trarne benefici. Utilizzatori e aziende saranno non solo in grado di monitorare e controllare gli oggetti ma anche di interagire con prodotti o sistemi in grado di ottimizzare le loro prestazioni o di essere autonomi. Già oggi esistono parecchie potenzialità e in moltissimi casi il monitoraggio e il controllo sono ormai funzionalità disponibili nei prodotti in commercio. L’aumento dei dispositivi connessi, della quantità di informazioni raccolte e dell’intelligenza associata agli oggetti, aumenterà le possibilità legate all’ottimizzazione e alla capacità di prendere decisioni in autonomia come per esempio la possibilità di modificare i parametri di lavoro di una macchina in funzione delle mutate condizioni al contorno o alla possibilità di effettuare manutenzione preventiva automatica al verificarsi di un deterioramento dei parametri di controllo
Le proposte al mercato
PTC, grazie anche alle recenti acquisizioni, rappresenta l’unico player in grado di connettere il mondo IoT con tutte le soluzioni finora oggi sviluppate e proposte ai nostri clienti. La combinazione delle funzionalità IoT ci consente già oggi di fornire soluzioni in grado di supportare strategie ed iniziative innovative in diversi ambiti quali:
- Engineering
Progettare i prodotti sfruttando le potenzialità del systems engineering e amplificando i benefici derivanti dall’uso delle informazioni provenienti non solo dall’uso quotidiano dei prodotti da parte dei clienti ma anche dai processi produttivi e dalle attività di manutenzione
- Produzione
Integrazione delle informazioni di ingegneria e industrializzazione per ottimizzare le fasi produttive
- Service e manutenzione
Questo ambito è molto vasto e già oggi copre aree quali la pianificazione del servizio (gestione delle parti di ricambio e dei loro prezzi, gestione delle informazioni rilevanti per il servizio etc ..), l’esecuzione del servizio (sistemi di diagnosi, gestione della conoscenza, gestione delle attività di servizio inclusa la logistica etc... ) e la gestione della fase iniziale delle attività di servizio che include gli aspetti contrattuali e di garanzia.
La sensoristica a bordo di prodotti e macchine fornisce i dati sulla base dei quali le altre soluzioni, in modo autonomo o guidato, possono portare a termine le attività necessarie a concepire, progettare, produrre e manutenere i prodotti. In aggiunta a queste capacità esiste poi tutta una serie di funzionalità adatte alla creazione di interfaccie utente e applicazioni dedicate, all’integrazione con altri sistemi aziendali e al controllo delle identità e della sicurezza
Paola Visentin, Responsabile Marketing & Communication di RFID Global
Le killer applications dell'IoT
La tecnologia IoT, per poter creare una smart factory, può anche operare al chiuso, cioè all’interno della fabbrica, ma pensata e usata fin dall’inizio con uno spirito di condivisione, di collaborazione, di flusso sicuro di informazioni che, grazie al web, destruttura il concetto di luogo fisico, va oltre i muri della fabbrica e si propaga attraverso la rete in ogni parte del mondo, mixando così sapientemente on e off line. In alcuni casi la smart factory può adottare anche soluzioni di “intranet cloud”, pensate fin dall’inizio per una piattaforma globale e condivisibile e in grado quindi di preservare gli investimenti futuri: ritorna qui il concetto dell’apporto umano, dei pensieri e delle visioni aperte alle dinamiche del futuro dell’Information Technology, giocando d’anticipo e pensando nel medio e lungo periodo. Tra le ambientazioni più ricettive di un simile approccio tecnologico e di pensiero, spicca l’automazione di processo in cui i dati raccolti dall’RFID in produzione (provenienza della materia prima, tempi e attori della lavorazione etc.) sono messi a disposizione non solo dei partner di filiera, ma anche dei consumatori finali, rafforzando così la relazione di trasparenza, affidabilità e coerenza tra il brand ed i suoi pubblici.
Le proposte al mercato
Nella cornice dell’IoT il nostro contributo è focalizzato nella prima fase del viaggio del dato, ossia la sua “cattura” attraverso i sistemi RFID, con tutto il plus di valore che questa tecnologia può apportare: sistemi di identificazione, tracciabilità e rintracciabilità automatici (hand-free) e massivi, capaci di affrontare le sfide tipiche dell’ambiente industriale (acqua, polvere, disturbi meccanici ed elettromagnetici) per acquisire l’informazione e, se richiesto, arricchirla con la scrittura di altri dati. Collaborando con i Partner di progetto, non ci siamo però fermati a questo primo step, ma abbiamo anticipato, nella progettazione dei device RFID, le aspettative e le esigenze che il dato deve affrontare lungo tutto il suo percorso di elaborazione prima e fruizione dopo. È nata così oltre quattro anni fa, da una simile visione, la piattaforma basata sulla scheda elettronica RedWave FlyBoard, ora giunta dopo continue evoluzione alla seconda versione: apparati dotati di intelligenza a bordo e I/O, collegati a sensori (es. temperatura, umidità etc.) e connessi al web, capaci di fornire informazioni in tempo reale e dialogare con altre macchine per prendere decisioni autonome e veloci. Si tratta di dispositivi add-on modulari, che operano come un ponte fra la tipica infrastruttura hardware RFID HF e UHF da un lato, e le tecnologie informatiche dell’ambiente in cui l’RFID opera dall’altro, tra cui PC, Cloud, tablet e mobile device più generici (smartphone e relativi sistemi operativi). Le tre versioni della RedWave Smart FlyBoard (LAN, WiFi e Mobile GSM/GPRS) operano nella stessa logica dei giochi Lego: come i mattoncini sono assemblati in vario modo per costruire l’oggetto desiderato, così la FlyBoard è integrata con diverse altre componenti RFID (controller e antenne), generando fino a 45 possibili combinazioni tra il sistema RFID e l’Host Communication, il tutto ready to use. Tra le peculiarità della scheda, il web server a bordo, che è configurabile e trasforma un browser nell’interfaccia utente per configurare e gestire via web sia la board che il controller RFID: ciò permette la trasmissione e ricezione dati via internet, controllando così il proprio device da qualunque luogo, anche in modalità mobile. Dalla scheda sono poi nati sistemi RFID general-purpose e altri verticalizzati su specifici settori applicativi: è questo il caso della RedWave Oberon 350, il sistema RFID all-in-one progettato per la raccolta dati automatica e veicolare nel settore dei rifiuti. L’apposizione di tag RFID sui sacchetti, mastelli o bidoni carrellati e l’installazione del dispositivo Oberon 350 a bordo degli automezzi permettono infatti di conoscere l’esatta quantità dei rifiuti generati da ogni utente, fornendo i dati necessari per il calcolo della tariffazione puntuale: il contenitore di rifiuti, sia esso sacchetto, mastello o bidone carrellato, dialoga autonomamente con il sistema di tariffazione precisa da imputare a ciascun utente!
Roberto Motta, Solution Architect Team Leader,Connected Enterprise, Rockwell Automation
Le killer applications dell'IoT
Per manifestare vantaggi tangibili e aiutare le imprese manifatturiere a collegare in modo sicuro le tecnologie informatiche e le operations di tutta l'azienda, la collaborazione e la condivisione di tecnologia fra gli attori principali dei due settori diventa un aspetto fondamentale di questa evoluzione. Molte tecnologie utilizzate dai leader mondiali nel settore IT (Cisco, Microsoft, SAP, Oracle e altri) devono integrarsi e divenire familiari anche nel settore industriale. Mi riferisco per esempio a tutti quegli apparati di mobility divenuti di uso corrente nella nostra vita quotidiana e che riscontrano sempre maggiore interesse anche nel mondo manifatturiero. L’impianto produttivo di oggi deve già essere pronto a sostenere a breve la collaborazione tra una forza lavoro più mobile e un accesso sicuro per gli oggetti che prevede l’adozione sempre più capillare di ambienti virtuali di interfaccia e sistemi di monitoraggio remoti. Un esempio fra tutti: la Virtualizzazione, vale a dire la pratica di slegare l’hardware dal sistema operativo, così diffusa nel settore IT, viene sempre più utilizzata anche nel settore manufacturing. Nei siti produttivi questo si traduce in una riduzione della dipendenza da server fisici e da altro hardware, così come dei costi energetici. La virtualizzazione aumenta anche l'affidabilità della macchina, offre soluzioni di back- up di affidabilità elevata e consente a più istanze di un sistema operativo di girare su un unico pezzo di hardware. Anche il Cloud Computing ha visto, nell’ultimo anno, raddoppiare il numero delle applicazioni in ambito manifatturiero. Passare ad applicazioni di gestione dati esterne ad una azienda permetterà di alleggerire la struttura IT di oneri e costi di manutenzione e consumo energetico.
Le proposte al mercato
Il punto di connessione fra le tecnologie di automazione e la Internet of Things è la rete IP (Internet Protocol) che è l’unica ad avere le carte in regola per supportare l’interoperabilità dei dispositivi (presupposto essenziale della rivoluzione IoT) anche nell’automazione della produzione e garantire così una connettività aziendale senza soluzione di continuità su una singola infrastruttura di rete. L’applicativo EtherNet/IP (Industrial Protocol) del consorzio ODVA di cui Rockwell Automation è uno dei fondatori, è stato sviluppato proprio per supportare questa interoperabilità a livello di linea produttiva e garantire la connettività aziendale senza soluzione di continuità all'interno di una singola infrastruttura. EtherNet/IP permette alle informazioni di fluire liberamente verso la destinazione desiderata anche nelle operazioni di produzione più complesse, consentendo una maggiore collaborazione tra persone, macchine e dispositivi. Inoltre EtherNet/IP può teoricamente supportare un numero illimitato di nodi per una maggiore flessibilità nelle operazioni e nelle comunicazioni a tutti i livelli aziendali.
Avner Goren, General Manager, Strategic Marketing, Embedded Processing di Texas Instruments
Le killer applications dell'IoT
A un alto livello, IoT potrebbe ottimizzare l’efficienza (energia, produzione, etc.), portare una maggiore sicurezza e affidabilità, fornire esperienze migliori, nuovi servizi di business, e permettere di colpire più mercati tra cui:
- Le case intelligenti che monitorano e ci informano di tanti aspetti della nostra vita, quale segnalare un problema in un apparecchio o farci sapere chi sta bussando alla nostra porta. Ci permetteranno di controllare il sistema di illuminazione e di riscaldamento della nostra casa da qualsiasi parte del mondo. Nulla passerà inosservato.
- Le aziende avvertiranno i dipendenti se la sicurezza viena violata, se i macchinari sono guasti o se si prevedono rotture.
- I contatori di corrente intelligenti aiuteranno a monitorare l’utilizzo dell’energia elettrica, acqua e gas al fine di risparmiare e garantire una corretta fatturazione.
- I negozi al dettaglio saranno in grado di tracciare l’inventario, di cambiare le etichette sui prodotti in maniera dinamica e digitale, di distribuire coupon e promozioni in base ai gusti dei clienti.
- Le auto connesse permetteranno di fare download di file audio – video durante il viaggio, di offrire una navigazione intelligente e sistemi per evitare il traffico oltre che intelligenza nel comunicare la tua posizione alle altre persone e dispositivi.
- Gli wearable monitoreranno le attività fisiche e sportive, ma nello stesso tempo memorizzeranno i dati o li analizzeranno nel Cloud così da condividerli con assistenti, dottori o anche compagnie di assicurazione, se necessario.
Le proposte al mercato
Con un’ampia gamma di tecnologie Analog, di power management, di connettività, microcontrollori, processori e sensori, insieme a un forte ecosistema di provider di servizi cloud, Texas Instruments è molto ben posizionata per fornire soluzioni per dispositivi e macchinari per tutta la catena degli oggetti collegati. Ci siamo concentrati sui mercati chiave come quello industriale e automotive, e sui prodotti in catalogo e standard che possono essere utilizzati in diverse applicazioni e settori. In tutti questi mercati noi individuiamo potenzialità per l'Internet of Things, che permetterebbe nuovi casi d'uso, nuovi servizi e nuovi modelli di business. La nostra potente connettività, unita a un portafoglio più ampio wireless e via cavo che comprende 14 standard WiFi, processori e microcontrollori dotati di connettività, aiuta i clienti a soddisfare le proprie esigenze utilizzando queste nuove opportunità. Siamo convinti che il nostro portafoglio è perfetto per seguire la tendenza attuale del mercato, in cui il basso consumo energetico, la precisione e l’affidabilità sono molto considerate, e l’apertura del nostro portafoglio ci permette di lavorare fianco a fianco con i nostri clienti per superare le sfide a livello di sistema. Per consentire ai nostri clienti di sfruttare i servizi Cloud e dell'Internet delle Cose, abbiamo creato un ecosistema che include aziende fornitrici di Cloud che supportano i nostri dispositivi connessi e permettono ai nostri clienti di connettersi facilmente e rapidamente al Cloud. Al momento questo sistema comprende 18 fornitori di Cloud tra cui IBM, PLC (già Axeda), Exosite, Arrayent e Xively e stiamo lavorando attivamente con diversi fornitori di servizi Cloud in Cina così da aggiungerli al nostro ecosistema.
Costantino Ghigliotti, Sales Manager Factory Automation di SICK
Le killer applications dell'IoT
Possono iniziare a manifestare tangibili vantaggi per l'industria tutte quelle applicazioni dove la comunicazione rende possibile effettuare cambi formato da HMI, per esempio. Pensiamo a linee di produzione farmaceutica dove accedere ai sensori di bordo macchina per le regolazioni è difficoltoso e potrebbe vanificare i cicli di sanificazione. Eliminare la discrezionalità dell’operatore porta vantaggi - in termini di efficienza macchina e qualità della produzione - innegabili. E, indubbiamente, la diagnostica predittiva per intervenire in modo mirato solo in caso di reale necessità, senza significative interruzioni di produzione e, quindi, con un aumento della produttività e un risparmio dei costi.
Le proposte al mercato
SICK già da tempo sta sviluppando e proponendo smart sensors, sensori intelligenti che possono fare più di un semplice rilevamento. D’altronde il nostro claim ‘Sensor Intelligence’ venne adottato già 10 anni fa, in epoca non sospetta, anticipando i tempi e dichiarando chiaramente la strategia tecnologica dell’azienda, volta a fornire sensori intelligenti capaci di fornire dati utili per lo sviluppo di una fabbrica intelligente. La gestione di parametri base per automatizzare i cambi formato e migliorare la diagnostica esistono da tempo. Ci sono anche svariate soluzioni dove funzionalità tipiche del PLC (time stamping, conteggio) sono embedded nei sensori.
Diego Tamburini, Manufacturing Industry Strategist di Autodesk
Le killer applications dell'IoT
E’ una faccenda piuttosto rischiosa tentare di prevedere quale sarà "l’applicazione killer" in qualsiasi settore tecnologico, ma di sicuro si può affermare che saranno quelle che renderanno la nostra vita migliore e le nostre imprese più redditizie. Per quanto riguarda l'IoT, ne abbiamo già avuto un assaggio dal mercato consumer con i dispositivi di fitness personale e i sistemi di automazione domestica, ma c'è spazio per molto di più. Mi aspetterei che le "applicazioni killer" dall’IoT faranno uso di tecniche di analisi dei dati sofisticate per ottenere informazione utile e dettagliata dalla enorme quantità di informazione raccolta dall’ambiente circostante e da altri dispositivi che comunicano tra loro. Essi potranno anche utilizzare tecniche di Intelligenza Artificiale e Machine Learning per prendere decisioni a livello di sistema e adattarsi al loro ambiente contestuale. Penso che vedremo interessanti applicazioni IoT, probabilmente alcune di quelle "killer", nell’ambito della medicina, edifici e città intelligenti, automazione di fabbrica, trasporto e gestione dell'energia.
Le proposte al mercato
Intendiamo sviluppare soluzioni software per aiutare gli ingegneri che si occupano di progettare, simulare e produrre gli "oggetti che si connettono all’IoT". Questo richiede una stretta collaborazione tra le discipline relative alla meccanica, al software, all’elettronica e la comunicazione normalmente coinvolte nello sviluppo di un dispositivo IoT. Stiamo anche cercando soluzioni per raccogliere l’informazione proveniente dalle macchine negli impianti di produzione, e vissualizzare questa informazione in un modo che aiuti agli ingegneri a prendere decisioni intelligenti.
National Instruments
Le killer applications dell'IoT
Adattabilità e scalabilità sono solo le prime di tante sfide presentate dall'IIoT. Anche la gestione e la sicurezza dei sistemi sono di primaria importanza. Quando si mettono online enormi reti di sistemi, è necessario che questi sistemi comunichino tra loro e con l'azienda, spesso a grandi distanze.
Oltre a essere sicuri, questi sistemi devono essere continuamente modificati e mantenuti in efficienza, per soddisfare i requisiti in perenne mutazione relativi alle funzionalità e alla manutenzione del sistema. Inserendo più funzionalità è necessario aggiornare il software o aggiungere più sistemi.
Si inizia così a formare un groviglio di componenti interconnessi. Il nuovo sistema deve integrarsi non soltanto con il sistema originale, ma anche con gli altri sistemi. Si immagini di modificare e aggiornare migliaia o milioni di sistemi dislocati in tutto il mondo, alcuni in località remote.
Le proposte al mercato
Oggi sono disponibili piattaforme per sviluppare l'IIoT. Le piattaforme che i progettisti di sistemi scelgono devono basarsi su un sistema operativo IT-friendly, per poter essere erogate e configurate in tutta sicurezza, per autenticare e autorizzare in modo corretto gli utenti a mantenere l'integrità del sistema e a massimizzarne la disponibilità. Le piattaforme possono raggiungere questo obiettivo grazie a un sistema operativo aperto, che permetta agli esperti della sicurezza di tutto il mondo di collaborare e sviluppare le ultime novità sulla sicurezza embedded. Devono, inoltre, basarsi su tecnologie Ethernet standard e includere standard in evoluzione per avere una rete più aperta e deterministica, in grado di soddisfare i requisiti di latenza, determinismo e banda dell'IIoT, sfruttando al massimo l'interoperabilità tra i fornitori di sistemi industriali e l'IoT di consumo.
La strada da seguire prevede un approccio basato su piattaforma: una singola architettura hardware flessibile, distribuita su più applicazioni elimina gran parte della complessità dell'hardware, rendendo ogni nuovo problema essenzialmente una sfida software. Lo stesso principio deve essere applicato agli strumenti software per creare una piattaforma hardware-software potente, in grado di realizzare una soluzione unificata. Un approccio basato su piattaforma efficace non si concentra sull'hardware o sul software, ma sull'innovazione all'interno dell'applicazione stessa. L’architettura LabVIEW riconfigurabile I/O (RIO) di National Instruments è ottimizzata per affrontare questa necessità.