I numeri del mercato cloud, secondo l’Osservatorio Cloud Transformation, della School of Management del Politecnico di Milano, sono più che positivi: il mercato vale 5,51 miliardi di euro con una crescita del 19% rispetto al 2022.
La componente Public & Hybrid Cloud, cioè l’insieme dei servizi forniti da provider esterni e l’interconnessione tra cloud pubblici e privati, evidenzia la crescita più significativa, per una spesa di 3,729 miliardi di euro (+24% sul 2022).
Interessante è anche la crescita dell’adozione di servizi in Public Cloud tra le Pmi (+34%, per un totale di 478 milioni di euro), nonostante la spesa cloud italiana sia rappresentata per l’87% dalle grandi imprese.
Ora, la vera sfida è come si utilizza il cloud, con quale livello di maturità? Si può realmente parlare di cloud transformation?
La Cloud Transformation nelle grandi imprese è ancora lontana
La nuvola è ormai pervasiva nelle grandi imprese, dove mediamente oltre la metà delle applicazioni aziendali (51%) oggi risiede nel cloud.
Tuttavia, le sfide principali per una reale trasformazione delle modalità con cui le aziende fruiscono la tecnologia non sono certo terminate.
“Quanto, a oggi, l’adozione del cloud è una traslazione e quanto c’è stato di trasformazione”, è stato uno dei temi affrontati nel corso del convegno introdotto da Mariano Corso, Responsabile Scientifico, Osservatorio Cloud Transformation. “Dalla ricerca emerge che solo il 5% delle aziende coinvolte ha iniziato una reale Cloud Transformation”.
A questo si aggiunge la necessità di un cambiamento culturale. Ancora oggi, quasi due organizzazioni su tre (63%) dichiarano di misurare l’apporto del cloud al business dell’azienda in base al risparmio sui costi rispetto a una configurazione on-premise.
Questo dato è espressione di una cultura organizzativa diffusa: invece di guardare al Cloud come una leva di efficacia nell’accelerare la digitalizzazione e l’innovazione, lo si adotta come mezzo di puro efficientamento.
Non è infatti un caso che tra le iniziative in ambito Cloud che si profilano nell'arco dei prossimi 12 mesi, la più dichiarata è l’ottimizzazione dell'utilizzo delle risorse e dei costi della nuvola.
Il mix del mercato cloud in Italia: lo IaaS registra la dinamica principale

In continuità con gli scorsi anni, è la componente Public Cloud & Hybrid Cloud a registrare la dinamica di crescita più significativa, con una spesa di 3,729 miliardi di euro e una crescita del +24% sul 2022.
All’interno del Public & Hybrid Cloud, lo IaaS registra la dinamica principale con 1,511 miliardi di euro (+29% sul 2022) e arrivando a pesare il 41% nel mix complessivo, a parimerito con la quota SaaS, i servizi storicamente più diffusi.
Grazie soprattutto alle virtual machine (strumento abilitante per sviluppare nuovi servizi come quelli legati all’intelligenza artificiale generativa) la quota dei servizi è ormai vicino alla quota rappresentata dai servizi SaaS,storicamente più diffusi.
Segue in termini di crescita il PaaS, che registra un +27% per un totale di 686 milioni di euro, spinto dalle opportunità legate alle funzionalità di Artificial Intelligence e Analytics e dalle iniziative strategiche di modernizzazione del parco applicativo. Infine, il SaaS, in crescita del +19%, raggiunge un valore complessivo di 1,532 miliardi di euro.